
I punti chiave
Manca ancora tanto tempo ma sta già facendo discutere l'idea della Fifa, il massimo organo calcistico mondiale, di ampliare a ben 64 squadre il Mondiale 2030, centenario dalla sua fondazione, che si disputerà per la prima volta in tre diversi continenti (Sud America, Africa ed Europa).
L'idea di Infantino
Il numero uno della Fifa, Gianni Infantino, ha incontrato alla Trump Tower di New York i capi di stato paraguaiani, Santiago Pena e l’uruguaiano Yamandu Orsi per dare forma alla proposta che avevano, insieme all’Argentina, ufficialmente presentate nel marzo 2025 con le parti che sarebbero sempre più vicine a un accordo. Il 2030 non sarà un anno qualsiasi ma il centenario dalla fondazione della Fifa: per celebrarlo, ecco la scelta di giocare tre partite in Sud America (sede della prima edizione) per poi spostarsi tra Spagna, Portogallo e Marocco. Oltre a queste certezze, quindi, anche l'ipotesi di allargare a 64 squadre (ricordiamo che l'edizione 2026 è già stata allargata da 32 a 48 squadre).
Sui social Alejandro Dominguez, il presidente di Conmebol, ha pubblicato un breve video dell’incontro con alcune foto che fanno presagire come possa essere davvero concreto questo allargamento "Questo evento non può svolgersi come una Coppa del Mondo. Questa è un’opportunità che arriva solo una volta ogni cento anni”. Una visione condivisa da Infantino che sembra confermare che la Fifa sia sulla stessa lunghezza d'onda. "Insieme, cerchiamo di ottenere qualcosa che il mondo non dimenticherà, perché la gente lo merita".
¡Creemos en un Mundial 2030 histórico! Gracias Presidente Gianni Infantino por recibirnos y compartir este camino hacia el Centenario de la mayor fiesta del fútbol.
— Alejandro Domínguez (@agdws) September 24, 2025
Queremos hacer un llamado a la unidad, a la creatividad y a Creer en Grande. Porque cuando el fútbol se vive entre… pic.twitter.com/XANKxNLf5J
L'Uefa storce il naso
Alla possibilità di un Mondiale 2030 a 64 squadre non è così d'accordo l'Uefa, il massimo organo calcistico
europeo: secondo alcune indiscrezioni, il numero uno Aleksander Ceferin l'avrebbe definita "una cattiva idea" perché arrecherebbe danni sia alla competizione in sé ma anche a tutte le fasi di qualificazioni.