Quando, durante il riscaldamento, una vera e propria tormenta di neve ha accolto la Juventus, molti tra gli eroici tifosi saliti fino nel nord della Norvegia si sono chiesti chi gliel’aveva fatto fare. Alla fine, nonostante un primo tempo al limite dell’inguardabile, l’undici di Luciano Spalletti riesce a ribaltare i rognosi norvegesi del Bodo/Glimt, nonostante il rigore all’87’ che rischiava di portare alla Juve l’ennesimo, inutile pareggio. Ad evitare le polemiche sulla “pareggite”, arriva il gol in pieno recupero di Jonathan David, che garantisce ai bianconeri la prima vittoria in Champions.
Dopo esser andata sotto al 27’ quando Holmberg approfitta di una disattenzione della difesa bianconera, l’inserimento di Kenan Yildiz cambia il volto della partita. Le azioni che consentono ad Openda e McKennie di ribaltare il risultato sono in gran parte frutto delle giocate del giovane talento turco, che sfiora più volte il 3-1 con azioni personali incontenibili. Alla fine risulta decisivo l’intervento sconsiderato di Cabal, che stende in area Auklend: se dal dischetto è implacabile Brunstad Fet, la Juve ha il merito di crederci fino alla fine. Decisivo in pieno recupero Jonathan David, che regala all’undici di Spalletti una vittoria fondamentale sia per la classifica che per il morale di un gruppo ancora fragile.
Brutta Juve, il Bodo avanti con Blomberg
L’inverno non è ancora ufficialmente iniziato ma la Norvegia si presenta in maniera decisamente brutale ai tifosi arrivati dall’Italia. Dopo che per ore lo stadio è stato flagellato da una tempesta di neve, condizioni del tutto inconsuete per i bianconeri, quando si inizia a giocare la neve si è fermata ed il terreno di gioco sintetico sembra in condizioni accettabili. Il Bodo/Glimt, una delle squadre con meno storia nel Vecchio Continente, ha vinto ben 22 delle 30 partite giocate in casa ma l’approccio di Spalletti non sembra tenerne conto per niente. La Juventus, scesa in campo con una formazione sperimentale con Miretti, Conceiçao, Adzic ed Openda titolari, pressa subito alta ma la prima occasione è creata dai padroni di casa al 4’, quando il colpo di testa di Maatta sorvola non di molto la porta difesa da Perin. Quattro minuti dopo arriva la risposta della Juventus, con Conceiçao che si sgancia sulla destra, rientra e lascia partire un buon tiro, deviato in angolo dal portiere norvegese. Il primo quarto d’ora scorre via con poche emozioni e ritmi bassi ma il Bodo si conferma squadra coraggiosa, che tiene a lungo il possesso, provando ad imporre il proprio calcio agli avversari. Se al 22’ Adzic spreca malamente un buon passaggio di Conceiçao, tre minuti dopo Blomberg viene pescato in area dopo un’azione prolungata dei norvegesi: buono il suo dribbling e il tiro ma Kalulu capisce tutto e mette in angolo.

L’undici di Spalletti non è altrettanto fortunato al 27’, quando il Bodo/Glimt passa in vantaggio: Hogh spizza il corner teso e la difesa bianconera si perde per un attimo Blomberg, che mette dentro con un piattone l’1-0. La Juventus prova a rispondere in contropiede quando un tocco di prima libera la corsa di Openda: peccato che l’avanti belga non sia abbastanza reattivo e, addirittura, inciampi sul pallone, facendo evaporare l’occasione. Molto più pericoloso il colpo di testa di Adzic sull’ennesimo cross di Conceiçao: Haikin è ben piazzato e riesce a mettere la sfera in calcio d’angolo. La Juve, comunque, sta faticando molto più del previsto, tanto che, al 36’, l’arbitro Makkelie è richiamato al Var per controllare un presunto tocco di mano in area di Locatelli: per fortuna, il fischietto olandese decide che non ci sono gli estremi per il rigore, visto che il pallone colpisce prima la coscia del centrale bianconero. Invece della reazione tanto attesa dai tifosi juventini, il finale del primo tempo è alquanto deprimente: se al 41’ Kelly è costretto ad un fallo da dietro per fermare Hogh, beccandosi un giallo per il disturbo, due minuti dopo il rasoterra di Conceiçao sul cross di McKennie è troppo centrale. Alla fine si va negli spogliatoi sul meritato vantaggio dei padroni di casa e molto su cui riflettere per Luciano Spalletti.
La Juve la ribalta per ben due volte
Al rientro in campo Spalletti decide di richiamare l’anonimo Adzic per concedere un tempo intero a Kenan Yildiz: come successo nel primo tempo, la Juventus parte forte, pressando alto e, stavolta, gli attacchi bianconeri trovano il varco giusto nella difesa norvegese. Yildiz dà il via all’azione e la palla arriva a Cambiaso, che finisce a terra prima di tornare a centro area: il giovane turco prova a ribadirla in porta ma la sfera viene deviata dalle parti di Openda, che è il più veloce a ribadirla in fondo al sacco. Il lungo controllo Var non fa che confermare come l’avanti belga fosse stato tenuto in gioco da Bjortuft: prima rete in bianconero per Openda, che finora ha faticato tantissimo a trovare spazio in squadra. I norvegesi ora hanno il dente avvelenato e provano ad attaccare con maggiore convinzione ma questo non fa che aprire spazi invitanti ai bianconeri: al 53’ Miretti lancia Openda, che preferisce lasciare a Yildiz il compito di segnare. Il giovane turco vede l’accorrente Miretti e gli restituisce il pallone: nessun problema per l’azzurro che insacca a porta vuota. In questo caso, però, la gioia dura poco: il Var verifica come Openda fosse partito in posizione irregolare, niente da fare, si rimane sull’1-1. La partita rimane comunque tutta a favore dell’undici di Spalletti che continua a spingere come se niente fosse e trova il vantaggio al 58’: Yildiz scatenato sulla fascia, salta due difensori e la mette per Miretti, che vede McKennie sul secondo palo e gli fornisce un bell’assist.

Il texano salta altissimo e la schiaccia di testa: Haikin ci mette la punta delle dita ma non basta, 2-1 Juventus. I bianconeri continuano a spingere per mettere in cassaforte una volta per tutte il risultato: al 64’ gran ripartenza di Yildiz, che si accentra dalla sinistra e lascia partire un tiro a giro che Haikin devia in angolo. L’undici di Spalletti lascia il pallino ai norvegesi, approfittando degli spazi aperti per far divertire Yildiz: il turco prova ancora a fare tutto da solo ma, prima che metta in porta il 3-1, si vede deviare il pallone all’ultimo secondo. La Juve ha speso molto nella prima metà della ripresa e Spalletti cambia l’ammonito Miretti inserendo Thuram ma, ora che i norvegesi comandano il ritmo delle operazioni, la situazione dei bianconeri non è del tutto tranquilla. Finale di partita nervoso nel quale a giocare sono solo i padroni di casa: il momento cruciale arriva all’84’, quando un intervento sconsiderato di Cabal su Auklend è punito con un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Brunstad Fet e sceglie la soluzione di potenza: Perin intuisce ma non riesce ad evitare che il pallone gonfi la rete. La Juve, però, ha il merito di crederci fino alla fine e, alla fine, trova il gol del 3-2: grandissima giocata di Yildiz che semina un difensore e tira in porta. Haikin ci arriva ma respinge proprio dalle parti di Jonathan David, che non può proprio sbagliare.

Il tabellino
BODO/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sjovold, Bjortuft, Aleesami (61’ Auklend), Bjorkan; Evjen (76’ Jorgensen), Berg, Brunstad Fet; Maatta (61’ Moe), Hogh, Blomberg (76’ Hauge). Allenatore: Kjetil Knutsen
JUVENTUS (3-4-2-1): Perin; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Mckennie, Miretti (68’ Thuram), Locatelli, Cambiaso (75’ Cabal); Conceiçao (83’ Zhegrova), Adzic (46’ Yildiz); Openda (75’ David). Allenatore: Luciano Spalletti
Marcatori: 27’ Blomberg (B), 48’ Openda (J), 58’ McKennie (J), 87’ Brunstad Fet (rig) (B), 91’ David (J)
Ammoniti: 41’ Kelly (J), 52’ Miretti (J), 90+4’ McKennie (J)
Espulsi: -
Arbitro: Danny Makkelie (Olanda)