Galliani non sarà presidente del Monza: tutte le strade portano al Milan, che ruolo ricoprirebbe

Dopo la cessione da parte della famiglia Berlusconi agli americani, l'ex ad potrebbe tornare nuovamente in rossonero

Galliani non sarà presidente del Monza: tutte le strade portano al Milan, che ruolo ricoprirebbe
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Dopo il passaggio del Monza Calcio da Fininvest e dalla famiglia Berlusconi al fondo americano Beckett Layne Ventures, la società volta pagina e così è pronto a fare anche Adriano Galliani, che dal 2018 ricopriva l'incarico di amministratore delegato e dal 2022 quello di vicepresidente vicario.

Già da prima che si concludesse l'operazione si erano rincorse numerose voci che riavvicinavano nuovamente l'ex ad rossonero al Milan, pur non avendo mai nessuno confermato o smentito questi rumors. E questo in primis per il fatto che la situazione in via Aldo Rossi è abbastanza complicata, visto l'affollamento che risulta da un analisi del cosiddetto gruppo integrato. Che ruolo andrebbe a ricoprire Galliani nel nuovo Milan? Questa la domanda che si è fatto fin da subito chi aveva iniziato ad analizzare la possibilità di un suo ritorno.

Di certo al momento c'è che Adriano Galliani ha dichiarato conclusa la sua esperienza al Monza, squadra della sua città e di cui è sempre stato tifoso, nonostante che gli sia stata offerta la possibilità di guidare dall'alto della sua esperienza il nuovo corso societario nel ruolo di presidente. "Una scelta difficile presa per dedicarmi al meglio alle altre attività in cui sono impegnato", ha spiegato l'ex ad rossonero ai microfoni di Sport Mediaset, "ma anche per lasciare alla nuova proprietà e al nuovo management la massima libertà di imprimere la propria visione e portare avanti i loro progetti"."Tra questi riportare il Monza in A: un traguardo storico, raggiunto per la prima volta sotto la gestione Fininvest, coronando così il desiderio del Presidente Silvio Berlusconi", ha concluso.

Se ci si dovesse basare esclusivamente sulle sue dichiarazioni ufficiali, quindi, da ora in avanti Galliani potrebbe dedicarsi anima e corpo al ruolo di senatore, ricoperto dal 2018 per la prima volta e confermato con la tornata elettorale del 2023. Eppure il legame col Milan non si è mai interrotto neppure dopo la cessione di Berlusconi a Yonghong Li nel 2017. E non potrebbe essere diversamente, dato che in rossonero Galliani ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato per 31 anni (1986-2017), contribuendo a mettere la sua firma nel momento, ormai molto lontano nel tempo, più prolifico e prestigioso della storia della società: un periodo in cui il Milan ha vinto 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 Coppe dei Campioni/Champions League, 5 Supercoppe Europee, 3 Coppe Intercontinentali/Mondiale per club.

Con l'addio al Monza, libero da impegni calcistici, Galliani potrebbe rientrare in società, e galeotto sarebbe un incontro avvenuto con Gerry Cardinale la scorsa estate, anche in questo caso non confermato né smentito. Il problema principale resta il ruolo, una questione spinosa viste anche le due anime Redbird/Elliott del Milan: per quanto ne sappiamo, a oggi a parte il patron di Redbird Gerry Cardinale, che non si è più fatto sentire da mesi, restano nel gruppo integrato Zlatan Ibrahimovic (senior advisor di RB), Giorgio Furlani, amministratore delegato, Geoffrey Moncada, direttore tecnico e Paolo Scaroni nel ruolo di presidente, impegnato soprattutto nel progetto stadio e terreni di San Siro.

Quindi come troverebbe spazio Galliani in questa affollatissima stanza dei bottoni? Per il momento le voci che circolano riferiscono di un incarico da "Head of Football", una figura che lavorerebbe a stretto contatto con l'allenatore Massimiliano Allegri e il direttore sportivo Igli Tare, portando come contributo la sua vasta esperienza pluriennale.

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