Qatar 2022

La giornata ai Mondiali - 2 dicembre

Giornata all'insegna delle sorprese: se nel pomeriggio era stata la Corea del Sud a strappare la qualificazione all'Uruguay, il Brasile viene superato nel recupero dal Camerun. Derby pirotecnico tra Svizzera-Serbia in salsa italiana: vincono e vanno avanti i rossocrociati

Ricardo Horta segna il gol del vantaggio in Corea del Sud-Portogallo
Ricardo Horta segna il gol del vantaggio in Corea del Sud-Portogallo

Corea del Sud-Portogallo 2-1

All'Education City Stadium il Portogallo di CR7 affronta una Corea del Sud all'ultima spiaggia per strappare il biglietto per gli ottavi. Discreto turnover di Fernando Santos e partita che ci si aspetta equilibrata. I lusitani partono piano e riescono subito a metter sotto gli asiatici già al 6': l'ex Milan Diogo Dalot scende bene, piazza un cross teso che trova la girata magistrale di Ricardo Horta. Al primo tiro in porta è già 1-0.

Invece di squagliarsi, la squadra di Bento continua a crederci e non si fa affatto dispiacere, tanto da trovare il pari 11 minuti dopo. La gioia dura poco, fuorigioco abbastanza netto. Il pari è solo rimandato ed arriva al 28'. Da calcio d'angolo, cross involontario di Cristiano Ronaldo al centro sul quale si avventa Young-gwon Kim che la tocca quanto basta per metterla in fondo al sacco. La partita è vivace ma il Portogallo punge poco. La Corea avrebbe un bisogno disperato dei tre punti ma non riesce a trovare il modo di riprendersi il pallino del gioco, fermamente in mano lusitana.

Kim gol Corea del Sud-Portogallo
Young-gwon Kim segna il gol del pari in Corea del Sud-Portogallo

Secondo tempo con il Portogallo deciso ad addormentare la partita ed una Corea che non riesce ad imporre la sua velocità. A parte il lezioso giro palla lusitano, non è che succeda molto in campo. Gli asiatici non sembrano aver fretta di trovare il gol che potrebbe valere il passaggio agli ottavi e preferiscono non dare spazio agli avanti portoghesi. L'undici di Paulo Bento ogni tanto trova spazi e prova a colpire con tiri da fuori ma senza mai impensierire troppo Diogo Costa. Quando ormai il pari sembra scritto, ecco il colpo del campione: ennesima ripartenza della Corea, che coglie impreparata la retroguardia lusitana. Son Heung-min cavalca sulla destra e mette un tunnel rasoterra per il liberissimo Hwang. Niente da fare per Diogo Costa. Il vantaggio vale la storica qualificazione per la Corea e l'eliminazione a sorpresa dell'Uruguay.

Hwang gol Corea del Sud-Portogallo
Hwang segna il gol del 2-1 in Corea del Sud-Portogallo

Il tabellino

COREA DEL SUD (4-2-3-1): S.G. Kim; M. H. Kim, K. W. Kwon, Y.G. Kim (81' J. H. Son), Kim; I. B. Hwang, W.Y. Jung; K. I. Lee (83' U. J. Hwang), J.S. Lee (67' Hwang), Son; G. S. Cho A disposizione: Y. M. Cho, C. H. Kwon, J. G. Yoon, W. Y. Jeong, Kim, S. H. Paik, C. Hong, B. K. Song, H.W. Jo, S. H. Na, M. K. Song, T. H. Kim. Ct: Tae-yong Shin

PORTOGALLO (4-3-3): Diogo Costa; Cancelo, Silva, Lima Ferreira (Pepe), Diogo Dalot; Vitinha (83' William Carvalho), Ruben Neves (67' Leao), Nunes (65' Palhinha); Horta, Cristiano Ronaldo (65' André Silva), Joao Mario (84' Bernardo Silva). A disposizione: Ramos, Rui Patricio, Otavio, Joao Felix, Bruno Fernandes, Ruben Dias, Raphael Guerreiro, José Sá. Ct: Manuel Fernando Santos

Marcatori: 6' Horta (P), 28' Y.G. Kim (C), 90+2' Hwang (C)

Ammoniti: 37' K. I. Lee (C)

Arbitro: Facundo Tello (Argentina)

Ghana-Uruguay 0-2

Allo stadio Al-Janoub è scontro tra dentro o fuori tra due delle nazionali che si giocano il secondo posto del girone dietro al Portogallo. Parecchia tensione in campo, partita che fatica molto a decollare. Per scuotere l'equilibrio ci vuole ancora l'intervento del VAR. Il contrasto tra Rochet e Mohammed Kudus era stato ritenuto regolare dall'arbitro Sievert, che poi cambia idea dopo aver rivisto tutto al monitor. Dagli undici metri si presenta l'avanti più esperto delle Black Stars, quell'Andrè Ayew che più volte aveva tolto le castagne dal fuoco per Addo. Stavolta, però, l'ex West Ham si fa ipnotizzare dal portiere della Celeste che gli nega la gioia del gol. Come nel 2010 i rigori sono il tallone d'Achille degli africani. Gol sbagliato, gol preso, la legge immutabile del calcio non ci mette molto a colpire. Dopo un pallonetto di Darwin Nunez che Salisu spazza sulla riga, il Ghana va sotto. Luis Suarez, che nemmeno doveva giocare, si libera in area, tira bene ma trova l'ottimo riflesso del portiere. Ati-Zigi, però, non riesce ad allontanare il pallone: De Arrascaeta ringrazia e segna di testa a porta vuota.

De Arrascaeta celebrazioni Ghana-Uruguay
De Arrascaeta festeggia la doppietta in Ghana-Uruguay

Il Ghana accenna una reazione ma si scompone e viene colpito in ripartenza. La Celeste viene giù in forza e trova una combinazione da applausi: campanile di Suarez che arriva ancora a De Arrascaeta. L'avanti del Flamengo è implacabile e la schianta in fondo al sacco. Finale di primo tempo nervoso con parecchi falli e poco gioco.

De Arrascaeta gol Ghana-Uruguay
De Arrascaeta segna il vantaggio in Ghana-Uruguay

Al rientro dagli spogliatoi le Black Stars provano ad alzare il ritmo e mettere alle corde la Celeste. Movimento tanto, il piglio è quello giusto ma niente che possa impensierire sul serio Rochet. Al 57' ancora protagonista il VAR, che richiama Siebert per un contatto in area tra Darwin Nunez ed Amartey. Stavolta, però, l'arbitro tedesco non cambia idea: non è rigore. L'Uruguay sembra in grado di controllare senza troppi problemi l'aggressività del Ghana, che continua a mancare di lucidità al momento di concludere in porta. La partita scorre via senza grandi occasioni da entrambe le parti, con gli uomini di Diego Alonso che si accontentano di controllare. Quando ormai tutti avevano la testa agli ottavi, la doccia gelata, il gol della Corea che rimanda a casa la Celeste. Finale convulso con le squadre che si gettano alla ricerca di quei gol che vorrebbero dire ottavi di finale ma nonostante il recupero lungo non cambia niente. Disperazione per entrambe che mestamente devono abbandonare il mondiale.

Il tabellino

GHANA (4-2-3-1): Ati-Zigi; Seidu, Amartey, Salisu, Baba Rahman; Partey, Samed; Kudus, Ayew (46' Bukari), Ayew (46' Sulemana); Williams. A disposizione: Sowah, Lamptey, Afriyie, Aidoo, Djiku, Danlad, Semenyo, Kyereh, Mensah, Odoi, Nurudeen, Owusu, Fatawu. Ct: Nana Otto Addo

URUGUAY (4-1-2-3): Rochet; Varela, Gimenez, Coates, Olivera; Bentancur (34' Vecino); De Arrascaeta, Valverde; Pellistri, Suarez, Nunez. A disposizione: Torreira, Rodriguez, Canobbio, Caceres, De La Cruz, Cavani, Gomez, Godin, Muslera, Torres, Ugarte, Sosa, Vina. Ct: Diego Alonso

Marcatori: 26' De Arrascaeta (U), 32' De Arrascaeta (U)

Ammoniti: 20' Nunez (U); 60' Suarez (U)

Arbitro: Daniel Siebert (Germania)

Camerun - Brasile 1-0

All'Iconic Stadium di Losail il Brasile già agli ottavi si permette il lusso di cambiare buona parte della formazione prima dell'incrocio con il Camerun. I Leoni Indomabili non sono ancora fuori e sembrano determinati a rendere difficile la vita della Seleçao B. Al pronti via il Brasile parte forte, controllando il gioco da par suo, con gli africani che si limitano a contenere i danni. Nel giro di cinque minuti Martinelli si presenta un paio di volte di fronte al sostituto di Onana, Epassy, senza riuscire a superarlo. Superiorità sterile dei verdeoro, stasera con la maglia blu, che però non si traduce in palloni veramente pericolosi. Il Brasile si specchia un attimo ma il Camerun operaio non si scompone più di tanto. Le emozioni vere arrivano nel finale, quando le due squadre vanno ad un passo dal vantaggio. Prima tocca a Martinelli dimostrare quanto l'Arsenal abbia fatto bene a comprarlo: doppio dribbling al limite e destro secco. Epassy la prende ma non riesce ad evitare l'angolo. Il suo dirimpettaio è invece chiamato al primo intervento veramente difficile della serata. Azione manovrata dei Leoni che deposita il pallone verso il centro dell'area, dove Mbeumo mette un colpo di testa potente e preciso. Peccato che in porta ci sia il portiere che ha fatto tanto bene al Man City di Guardiola: Ederson da applausi.

Al rientro in campo l'undici di Tite sembra più concreto, meno disposto a specchiarsi e finalmente con la cattiveria giusta per spezzare la resistenza dei Leoni Indomabili. Partita decisamente più piacevole che si trasforma presto in un assedio verdeoro. Occasioni a grappoli per la Seleçao B: ancora Martinelli che fa impazzire i difensori e piazza un tiro a giro sul quale Epassy si supera. Neanche un minuto dopo sono invece in rapida successione Militao ed Antony a costringere agli straordinari il guardiameta africano, decisamente il migliore in campo. Si gioca sempre ad una porta ma la difesa camerunense regge bene. Anche i nuovi cambi non riescono a chiarire le idee all'undici di Tite. Il Brasile nel finale sembra aver finito la benzina e si accontenta. Il Camerun non riesce ad approfittarne. Nel finale ci riprova Guimaraes che non riesce a mettere in porta il cross di Raphinha. Spreca ora, spreca domani, ecco che la migliore difesa del mondiale è costretta a subire il primo gol. Ripartenza fulminea dei Leoni Indomabili con il nuovo entrato Mbekeli che alimenta la corsa del solito Vincent Aboubakar, che supera Ederson. L'attaccante esagera coi festeggiamenti, si toglie la maglia e finisce in anticipo negli spogliatoi per doppio giallo. La Seleçao prova a riprendersi almeno il pari ma è ancora imprecisa. Finisce così, con una vittoria prestigiosa per i Leoni Indomabili. Torneranno a casa, ma col sorriso sulle labbra.

Aboubakar gol Brasile-Camerun
Aboubakar segna l'1-0 in Camerun-Brasile

Il tabellino

CAMERUN (4-3-3): Epassy; Fai, Wooh, Tolo, Ebosse; Moumi Ngamaleu (89' Mbekeli), Zambo Anguissa, Kunde (68' Ntcham); Mbeumo (64' Toko Ekambi), Choupo-Moting, Aboubakar. A disposizione: Ngapandouetnbu, Ngom Mbekeli, Nkoulou, Mbaizo, Castelletto, Ondoua, Nkoudou, Oum Gouet, Hongla, Marou, Nsame, Bassogog. Ct: Rigobert Song
BRASILE (4-2-3-1): Ederson; Dani Alves, Eder Militao, Bremer, Alex Telles (55' Marquinhos); Fred (55' Guimaraes), Fabinho; Rodrygo (55' Everton Ribeiro), Antony (79' Raphinha), Martinelli Silva ; Gabriel Jesus (64' Dos Santos). A disposizione: Alisson, Weverton, Thiago Silva, Casemiro, Paquetà, Richarlison, Raphinha, Vinicius Junior. Ct: Adenor Leonardo Bacchi Tite

Marcatori: 90+2' Aboubakar (C)

Ammoniti: 6' Tolo (C); 7' Eder Militao (B); 28' Kunde (C); 32' Fai (C).

Arbitro: Ismail Elfath (Stati Uniti)

Svizzera-Serbia 3-2

Finale anticipata dal sapore mitteleuropeo quella che si gioca allo Stadium 974 tra Svizzera e Serbia. Quasi indecifrabile questa gara molto "italiana" tra due squadre che si conoscono bene. Forse proprio perchè la Serbia deve assolutamente vincere che il ritmo fin dall'inizio è forsennato. Scontro a viso aperto con rovesciamenti di fronte pericolosi da entrambe le parti: al colpo di testa di Milenkovic risponde Embolo, poi il palo di Zivkovic, sul quale Mitrovic non riesce a ribadire in porta. Il ritmo forsennato continua, dando vita ad uno spettacolo che infiamma il pubblico allo stadio. Quando sembra che la Serbia abbia preso in mano la partita, i rossocrociati colpiscono. Cross rasoterra di Ricardo Rodriguez, Sow scarta un difensore e la passa a Shaqiri che tira al volo. Stavolta Milinkovic-Savic non può niente: 1-0 Svizzera.

Shaqiri gol Serbia-Svizzera ANSA
Xherdan Shaqiri segna il vantaggio in Serbia-Svizzera

Gli uomini di Stojkovic ci mettono pochi minuti a ritrovare il pari, grazie ad una combinazione tra due dei più talentuosi in campo: Tadic mette una palla telecomandata al centro, Mitrovic prende bene il tempo ad Akanji e la tocca di testa quanto basta a mettere fuori causa Kobel. Gli elvetici provano a ribattere subito affidandosi ancora a Shaqiri ma l'ex interista stavolta sfiora solo il palo esterno. Le ripartenze della Serbia si rivelano però micidiali, grazie ancora alla classe e al talento di Tadic. Palla al piede trova un filtrante per l'acciaccato Vlahovic che, nonostante l'intervento disperato di Freuler, incrocia benissimo: rasoterra preciso che batte ancora il portiere.

Vlahovic gol Serbia-Svizzera
Dusan Vlahovic segna il 2-1 in Serbia-Svizzera

Quando gli slavi iniziano a tirare il fiato e provano a controllare la gara, la Svizzera trova il pari. Palla persa a centrocampo, Widmer dalla destra mette un passaggio rasoterra al centro. La retroguardia serba ha forse la testa già negli spogliatoi e si dimentica Embolo. L'attaccante del Monaco la tocca quanto basta per battere l'uscita disperata di Milinkovic-Savic. Gran primo tempo, ritmo incredibile, tante emozioni ma non cambia niente in classifica.

Al rientro dagli spogliatoi la partita continua come se non ci si fosse mai fermati. Le due squadre continuano a correre come forsennati e nel giro di pochi minuti arriva il gol del sorpasso elvetico. I ragazzi di Murat Yakin si muovono come un sol uomo, azione corale magistrale, Shaqiri la butta in mezzo, Vargas smarca l'accorrente Freuler che impallina Milinkovic-Savic con un tiro tanto preciso quanto potente.

Freuler gol Serbia-Svizzera
Remo Freuler segna il 2-3 in Serbia-Svizzera

Stojkovic corre ai ripari: fuori Vlahovic, dentro il viola Jovic e la Serbia sembra trovare nuove energie. Partita che però non smette di sorprendere, con Schar ed Embolo che vanno ad un passo dal 4-2. Poco dopo tocca ancora a Tadic convertire un buon cross di Jovic ma il pallone si perde sopra la traversa. Episodio controverso poco dopo quando Mitrovic è il destinatario di un bel passaggio di Tadic: l'avanti del Fulham la stoppa di petto ma poi cade in piena area. La panchina serba grida al rigore chiedendo almeno l'intervento del VAR ma non serve a niente. Si continua così con gli slavi che si rovesciano in avanti alla ricerca almeno del pari. Svizzera che parcheggia l'autobus davanti alla porta, limitando al minimo le ripartenze.

Squadre ora stanche, spinte più dalla disperazione che da altro. Qualche fallo di troppo, volano i cartellini con la Serbia che ha i nervi a fior di pelle dopo il rigore negato. Finale molto nervoso ma le squadre non ne hanno davvero più. Il nuovo entrato Fassnacht si trova a tu per tu con Milinkovic-Savic ma spreca il colpo del KO. Nel finale il fischietto argentino sembra perdere il controllo della gara, che finisce quasi in rissa. Queste due squadre non si amano affatto ma comunque non è un momento edificante; ammoniti sia Xhaka che Milenkovic. Il recupero si prolunga ulteriormente ma il risultato non cambia. Avanti la Svizzera, Serbia a casa.

Il tabellino

SERBIA (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Milenkovic, Veljkovic (55' Gudelj), Pavlovic; Zivkovic, Lukic, Milinkovic-Savic (68' Maksimovic), Kostic; Tadic; Vlahovic (55' Jovic), Mitrovic. A disposizione: Dmitrovic, Rajkovic, Erakovic, Mitrovič, Babic, Racic, Djuricic, Lazovic, Ilic, Mladenovic, Grujic, Radonjic. Ct: Dragan Stojkovic
SVIZZERA (4-2-3-1): Kobel; Widmer, Akanji, Schar, Rodriguez; Freuler, Xhaka; Shaqiri (69' Zakaria), Sow (69' Fernandes), Vargas (86' Fassnacht); Embolo (90+6' Okafor). A disposizione: Steffen, Fassnacht, Sommer, Aebischer, Comert, Kohn, Rieder, Omlin, Jashari, Elvedi, Seferovic, Frei. Ct: Murat Yakin

Marcatori: 20' Shaqiri (Sv), 27' Mitrovic (Se), 35' Vlahovic (Se), 44' Embolo (Sv), 48' Freuler (Sv)

Ammoniti: 15' Widmer (Sv); 35' Vargas (Sv); 48' Milinkovic-Savic (Se); 57' Pavlovic (Se); 68' Rajkovic (Se); 82' Mitrovic (Se); 82' Gudelj (Se), 90+6' Xhaka (Sv), 90+6' Milenkovic (Se), 90+9' Schar (Sv)

Arbitro: Fernando Andres Rapallini (Argentina)

Il tabellone degli ottavi di finale

Olanda-Usa

Argentina-Australia

Giappone-Croazia

Brasile-Corea del Sud

Inghilterra-Senegal

Francia-Polonia

Marocco-Spagna

Portogallo-Svizzera

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