Calcio

"Illecito grave, ripetuto e prolungato". Le 36 pagine che inchiodano la Juventus

La corte di Appello della Figc ha pubblicato le motivazioni della sentenza sulla penalizzazione alla Juventus per il "caso plusvalenze"

"Illecito grave e ripetuto": le motivazioni del -15 della Juventus sul caso plusvalenze

La penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze ha fatto precipitare la Juventus di Massimiliano Allegri dal terzo al tredicesimo posto. Intanto oggi sono emerse le motivazioni che hanno portato a tale pesante penalizzazione. "La Juve - come spiega la Corte di appello Figc - ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione".

La Corte ha poi ammesso la richiesta della Procura di revocazione del processo plusvalenze per la Juventus "di fronte a un quadro dei fatti radicalmente diverso per l'impressionante mole di documenti giunti dalla Procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l'intenzionalità sottostante all'alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori. Per quanto riguarda la sanzione, la Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus S.p.A".

E ancora, ecco uno dei passaggi fondamentali che hanno poi portato alla scelta di penalizzare la Juventus: "È indiscutibile che il quadro fattuale determinato dalla documentazione trasmessa dalla Procura della Repubblica di Torino alla Procura federale, e da questa riversata a sostegno della revocazione, non era conosciuto dalla Corte federale al momento della decisione revocata e, ove conosciuto, avrebbe determinato per certo una diversa decisione. Esattamente secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 1, lett. d), CGS. E si tratta di un quadro fattuale sostenuto da una impressionante mole di documentazione probatoria”.

Le considerazioni dei giudici sportivi non lasciano dunque spazio ad alcuna interpretazione: "Ma oggi è esattamente un tale quadro fattuale ad essere radicalmente mutato. Il fatto nuovo che prima non era noto è proprio l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori. Il fatto nuovo è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata".

Cosa farà ora la Juventus?

Nelle prossime ore la Juventus presenterà ricorso al Collegio di garanzia dello sport del Coni presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli. Il compito dei giudici, a cui si appelleranno i dirigenti bianconeri, sarà quello di verificare possibili violazioni dei diritti della difesa, dei vizi di forma o conclamate interpretazioni devianti del Codice di giustizia sportiva. I legali bianconeri cercheranno di rilanciare sottolineando che l’articolo 4 non è stato contestato direttamente al club in sede di deferimento.

Il club avrà un mese di tempo, 30 giorni esatti, per presentare l'annunciato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, terzo e ultimo grado della giustizia sportiva. L'udienza dovrebbe essere fissata nel giro di un paio di settimane e si potrebbe tenere tra fine febbraio e inizio marzo. Il Collegio non potrà entrare nel merito della sentenza e quindi ridurre o aumentare la penalizzazione ma solo rilevare eventuali vizi di forma o violazioni, rimandando in questo caso l'atto alla Corte d'Appello per una nuova determinazione. Altrimenti confermerà quanto stabilito dall'organismo della Figc.

L'unica cosa che potrà fare però la Juventus, è di cercare di vincere il maggior numero di partite possibile per raggiungere la quota salvezza di 40-42 punti, come sottolineato da Massimiliano Allegri.

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