
Un’attesa durata 51 anni, da quella finale vinta ai rigori contro il Palermo. E i tifosi del Bologna, quasi 30mila, sono pronti a invadere Roma per l’appuntamento con la storia. «All’Olimpico porteremo l’entusiasmo di una città che sogna di alzare una Coppa», le parole davanti al presidente Mattarella di Vincenzo Italiano, arrivato alla settima finale della sua carriera ma che pare più emozionato delle altre occasioni. Tre vinte e tre perse il suo bilancio personale, considerando i playoff tra la B e la D con Trapani, Spezia e Arzignano e il trittico purtroppo negativo tra Coppa Italia e Conference League alla guida della Fiorentina.
«Da quando sono arrivato qui, è stato un susseguirsi di emozioni », ha sottolineato il tecnico del Bologna: dall’incontro al Quirinale allo sbarco allo stadio mentre sulla Capitale si abbatte un vero e proprio diluvio. Il suo Bologna spera ancora in una piazza Champions (impresa complicata), ma si accontenterebbe volentieri della certezza dell’Europa League con una Coppa Italia - sarebbe la terza della storia emiliana - in bacheca. «Loro hanno più trofei di noi, ma noi giocheremo a testa alta, saranno importanti la qualità e la concentrazione in ogni parte del campo e bisognerà sbagliare il meno possibile», le parole di Italiano. Che aggiunge: «Il Bologna sono anni che sta crescendo, grazie alla proprietà e alla dirigenza e sarebbe bello coronare questo momento con un titolo. Anche i ragazzi stanno crescendo hanno voglia di primeggiare, l’importante sarà giocare con grande spensieratezza».
E se ai supporter milanisti è stata negata la coreografia allo stadio, nessuna limitazione per quelli rossoblù. Che hanno già cancellato la recente notte di San Siro nella quale sono stati rimontati e poi affondati dai rossoneri. «Quella sconfitta non conta, anche perchè in quella gara abbiamo dominato a lungo». Ed ecco che Italiano sta studiando le possibili contromosse, pensando a una squadra che stia al 100 per cento. Dubbi maggiori su Castro («non ha più dolore ma da due mesi non fa una partita intera, non so che autonomia può avere...) e qualcosa da studiare nelle ore antecedenti la sfida. Per quanto un particolare fioretto in casa di vittoria, «ci penseremo solo a ridosso della sfida».
«Questa finale
è un regalo, ora dobbiamo scartarlo», così De Silvestri, unico della rosa del Bologna ad aver alzato la Coppa Italia e uno dei reduci del ciclo nato con l’indimenticato Sinisa Mihajlovic. «Sarà con noi, sono sicuro... ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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