
Cose pazze dal mondiale per club, Trump trova il tempo per ospitare alla Casa Bianca la Juventus provando a dialogare, inutilmente, con Locatelli e Comolli e, in contemporanea, annunciando di essere pronto ad entrare in conflitto con l’Iran, la rappresentanza bianconera è in grave imbarazzo, non apre bocca e offre espressioni sconcertate.
Intanto Simone Inzaghi scopre che l’Al Hilal sta meglio dell’Inter, il portiere marocchino Bono para un rigore nei minuti di recupero, inventato dal Var uruguagio argentino, che avrebbe dato la vittoria al Real Madrid, sbaglia Valverde e Inzaghi si gode l’esordio di lusso, la squadra è piena di ex naviganti del calcio europeo e della serie A, Milinkovic Savic, Cancelo, Koulibaly, Ruben Neves, Bono, l’Al Hilal gioca facile e spreca almeno tre occasioni da gol, il Real di Xabi Alonso è lento, fuori condizione, se ci fosse ancora Carlo Ancelotti sarebbe lui il responsabile di una prestazione insufficiente, male tutti da Vinicius a Bellingham, da Rodrigo ad Alexander Arnold, assengte per guai muscolari Mbappé, troppi errori tecnici, nei 10 minuti finali Xabi Alonso ha chiesto aiuto al neo-milanista Modric.
Così stanno le cose pazze del calcio affollato di impegni, il mondiale per club è una sagra tenuta in piedi dalla propaganda, i calciatori soffrono la canicola, gli arbitri fanno
spettacolo con la telecamera inserita vicino all’orecchio, è un carrozzone ridicolo che non riesce a garantire l’esaurito nemmeno per il Real o il Chelsea o il Manchester City. L’unico ad essere tragicamente nel pallone è Donald Trump.