
L'altra Inter non si arrende, batte il Torino, il fu Toro, per l'undicesima volta negli ultimi 12 scontri diretti e, complice l'inatteso pareggio del Napoli col Genoa, ridà enfasi non solo aritmetica alla speranza di scudetto. I regali vanno scartati e per farlo serve vincere: detto e fatto, e ora anche Conte è senza bonus. Per Inzaghi (100esima vittoria in Serie A in 150 partite con l'Inter) è tutto semplice, 0-2 con un gol per tempo, ma non facile, complice il diluvio che ha costretto l'arbitro La Penna a sospendere addirittura la partita poco prima del riposo e a prolungare l'intervallo per mezz'ora.
Giusto il meteo ha complicato il pomeriggio nerazzurro, perché il risultato sbloccato dopo nemmeno un quarto d'ora ha inclinato subito la sfida a favore dell'Inter e a parte il gol all'ultimo istante di partita, annullato a Masina per fallo su Asllani, i granata hanno un'unica vera occasione dal gol, un bel colpo di testa di Adams, sventato alla... Sommer dal suo vice Josep Martinez. Molte di più, tante che si fatica a tenerne il conto, le parate di Milinkovic Savic per la squadra di Vanoli, ora scivolata 4 punti sotto al Como: primo ko in casa del 2025, ma nelle ultime 7 gare ha messo insieme appena 6 punti (con una misera vittoria). C'era una volta il Toro.
Un gioiello il vantaggio di Zalewski: controllo col tacco, scatto su Gineitis e gran destro da fuori area, sul palo più lontano, ma nella partita dell'ex romanista c'è molto altro. Intanto una posizione spesso inafferrabile per i mediani granata, un po' da mezzala sinistra e un po' da esterno, in interscambio con Augusto (e poi Dimarco), un classico nel calcio di Inzaghi. Poi tanta mobilità e altrettanta gamba, che verranno buone all'Inter sulla strada verso Monaco, quando ci sarà bisogno di livellare i serbatoi di tutti. Qui Zalewski gioca un'ora, come Zielinski, play a metà campo. Dentro per loro Barella e Calhanoglu, perché non è solo riposando che ci si prepara per il PSG.
Due ammonizioni nel primo tempo, ad Augusto e Bisseck, spingono Inzaghi a utilizzare Dimarco e Dumfries già dall'avvio della ripresa, col risultato di allargare ulteriormente la forbice con l'avversario, perché se l'altra Inter, quella delle riserve, già è troppo per il Torino, figuriamoci l'Inter vera o quasi vera, che un tassello dopo l'altro si compone nel secondo tempo. Così, il raddoppio è quasi una conseguenza: ispirato da Dimarco, Taremi va all'uno contro uno con Milinkovic Savic, che lo abbatte. Rigore che più netto non si può e secondo centro consecutivo dal dischetto per Asllani, dopo quello da 3 punti col Verona. Inzaghi tiene l'ultimo cambio per togliere 15' di fatica a Bastoni, consentendo anche ad Acerbi di sgranchirsi le gambe.
Curiosità/1: proprio il bomber di Champions è con Pavard, l'unico nerazzurro di movimento a non avere ancora segnato
in campionato (Zalewski è il 19esimo marcatore stagionale). Curiosità/2: zuppo d'acqua, Bastoni dopo la sostituzione è filato negli spogliatoi alla ricerca di una doccia calda. Azzerare i rischi, anche da colpi di freddo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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