
Nel catino rovente di Charlotte, il mondiale per club dell’Inter finisce come peggio non si poteva. L’undici di Cristian Chivu va sotto sul primo errore difensivo, regalando il vantaggio a Cano dopo solo tre minuti ma, nonostante una netta superiorità territoriale, non riesce a superare l’attenta difesa del Fluminense, guidata dall’ex milanista Thiago Silva. Prestazione orribile quella dei nerazzurri negli ottavi del mondiale per club, con parecchi giocatori distratti, in pessima condizione fisica ma soprattutto privi di quella garra vista nella vittoria contro il River Plate.
L’undici dell’ex romanista Renato, pur senza aver giocato chissà quale partita, va più volte vicino al raddoppio in ripartenza: gli ultimi 10 minuti vedono una gran parata di Fabio ed un clamoroso palo di Lautaro Martinez ma, alla fine, è il Fluminense a segnare il raddoppio con Hercules nel recupero ed approdare con merito ai quarti di finale del mondiale per club, dove troverà la vincente dell’ottavo tra il Manchester City e l’Al Hilal di Simone Inzaghi. Mercoledì alle 21 toccherà alla Juventus di Tudor provare l’impresa improba contro il nuovo Real Madrid di Xabi Alonso.
Cano gela l’Inter, poi è assedio
Con lo spettro del maltempo sempre presente nelle menti di giocatori e spettatori, l’ottavo di finale del mondiale per club prende il via al Bank of America Stadium sotto il sole ma l’avvio è davvero da incubo per l’Inter. L’undici dell’ex romanista Renato Gaucho approccia meglio la gara, facendo pesare la migliore condizione fisica e passa alla prima occasione. Il Flu costruisce bene sulla destra, con Xavier che supera De Vrij e mette un cross in mezzo: la deviazione di Baston fa andare in confusione i centrali nerazzurri, aprendo un’autostrada a German Cano, che fredda Sommer di testa. L’Inter subisce il contraccolpo e si lascia andare a qualche ruvidezza di troppo: a pagare il conto è Asllani, che finisce sul cartellino del signor Barton per un fallaccio su Gustavo. I brasiliani provano a gestire il pallone ed evitare che l’Inter alzi il ritmo, cosa che potrebbe mettere in difficoltà una difesa esperta ma un po’ compassata. A cercare la soluzione solitaria è Dimarco all’11’: bello il suo diagonale ma il 44enne Fabio respinge bene in tuffo. L’Inter, ormai, staziona quasi permanentemente nella metà campo dei carioca ma Thiago Silva, che sente profumo di derby, blocca spesso e volentieri i filtranti di un Barella in palla. Al 20’ netto dominio territoriale da parte dei nerazzurri che provano in ogni modo a trovare varchi nella difesa del Tricolor Carioca, che però concede poco o niente, facendo grande densità.

Grande grinta da parte dei ragazzi di Renato Gaucho ma fatica a gestire il pallone, regalando occasioni ai nerazzurri: al 24’ Barella riceve palla da Mkhitaryan e lancia alla grande Marcus Thuram che, però, calcia alto al volo da posizione defilata. Quando Freytes stende Bastoni e si prende un giallo, punizione interessante per l’Inter, sprecata malamente da Dimarco. Sul rovesciamento di fronte, l’Inter rischia tantissimo: tiro da fuori di Arias respinto da Sommer sui piedi di Samuel Xavier, che tira di un niente a lato. Quando René stende Barella, prendendosi un giallo per il disturbo, buona punizione di Dimarco che viene controllata da Fabio senza troppi problemi: Bastoni allarga il braccio, colpendo involontariamente Xavier ma il signor Barton estrae ancora una volta il cartellino giallo. L’errore potrebbe costare caro all’Inter, visto che da questa punizione parte l’azione che porta al raddoppio di Ignacio: momenti di confusione visto che il difensore brasiliano sembrava nettamente in fuorigioco. Alla fine il Var annulla il 2-0, facendo tirare un grosso respiro di sollievo alla difesa nerazzurra, colpevole ancora di una disattenzione collettiva inspiegabile. Non che gli avanti siano più attenti: Thuram non si capisce con Mkhitaryan e regala ad Arias un pallone d’oro che l’avanti colombiano, per fortuna, non riesce a capitalizzare. Recupero di sofferenza per l’Inter, con un altro errore di De Vrij che colpisce in pieno Cano, mettendo in posizione di tiro Arias: il suo tiro a botta sicura viene deviato in angolo. Con l’Inter rovesciata in avanti, Portaluppi ritarda la rimessa di Mkhitaryan, scatenando una mini rissa: ammonito il tecnico carioca per condotta antisportiva. L’Inter chiude in avanti il primo tempo ma senza riuscire ad impensierire la porta di Fabio: si va negli spogliatoi sull’1-0 per il Fluminense e molto su cui riflettere per Chivu, dopo una delle frazioni più orribili giocate negli ultimi mesi dall’Inter.

Lautaro sbaglia, Hercules no
L’Inter rientra in campo con un diavolo per capello ed è subito più aggressiva: l’undici di Chivu, però, è ancora poco lucido e fatica tantissimo a creare vere e proprie palle gol. Nonostante molti nerazzurri siano in chiaro debito d’ossigeno ed attenzione, nessun cambio durante l’intervallo ma è solo una questione di minuti, visto che il gioco continua a latitare. Il Fluminense concede il pallino del gioco agli avversari, che continuano ad essere troppo nervosi: Chivu se ne accorge e cambia tre pedine quando Dumfries perde due palloni nel giro di 30 secondi. Al 53’ dentro Sucic, Carboni e Luis Henrique al posto di Mkhitaryan, Asllani e Dumfries ma i cambi non riescono a dare la scossa sperata dal tecnico ex Parma. Alla lunga il Fluminense esce dalla propria metà campo ed approfitta di qualche errore di troppo dei nerazzurri: al 57’ cross di Arias sul secondo palo per Cano che la rimette in mezzo con una girata acrobatica. Per fortuna nessuno arriva sulla sfera, che finisce sul fondo ma qualche minuto dopo ci vuole una gran parata di Sommer per evitare che Arias schianti in rete il potente diagonale a giro del 2-0 per il Fluminense.

L’ultima mezz’ora è all’insegna della grande confusione in campo lato Inter, con un Lautaro irriconoscibile che sbaglia palloni su palloni: al 66’ Chivu decide di inserire Sebastiano Esposito al posto di un evanescente Marcus Thuram. Polemica due minuti dopo quando Barella protesta vivamente per un fallo di mano di Thiago Silva: poco dopo, occasionissima tra i piedi di Stefan De Vrij, che cestina in maniera assurda da due passi una sponda di Lautaro. Al 72’ Chivu si gioca l’ultimo cambio, sostituendo lo stanco Bastoni con Carlos Augusto: l’Inter riesce a rendersi pericolosa solo da calcio piazzato ma la punizione di Dimarco sfila di un niente a lato del palo. Dopo il cooling break, segnali di vita da parte dell’Inter, con Luis Henrique e Sucic che hanno avuto un discreto impatto sulla partita: nel giro di pochi minuti è Lautaro a chiamare Fabio ad una parata incredibile, per poi colpire in pieno il palo con una girata. I sette minuti di recupero vedono l’Inter all’assalto per trovare almeno il pareggio ma la difesa del Tricolor Carioca regge senza troppe sbavature. Proprio nel momento migliore dell'Inter, ecco il disastro difensivo che spalanca le porte del raddoppio al nuovo entrato Hercules: 2-0 Fluminense, Inter eliminata. I nerazzurri sperano almeno di trovare il gol della bandiera ma sono ancora sfortunati: la cannonata di Dimarco, infatti, si stampa sull’incrocio dei pali. Non è proprio serata.

Il tabellino
INTER (3-5-2): Sommer; Darmian, de Vrij, A. Bastoni (72’ Carlos Augusto); Dumfries (53’ Luis Henrique), Barella, Asllani (53’ Carboni), Mkhitaryan (53’ Sucic), Dimarco; Thuram (66’ S. Esposito), Martinez. Allenatore: Cristian Chivu
FLUMINENSE (5-3-2): Fabio; Xavier, Thiago Silva, Ignacio, Freytes, René; Gustavo (60’ Lima), Bernal (81’ Thiago Santos), M. Martinelli (60’ Hercules); Arias, Cano (66’ Everaldo). Allenatore: Renato Portaluppi
Marcatori: 3’ Cano (F), 90+3’ Hercules (F)
Ammoniti: 9’ Asllani (I), 16’ Cano (F), 26’ Freytes (F), 35’ René (F), 38’ Bastoni (I), 85’ Thiago Santos (F)
Espulsi: n/a
Arbitro: Ivan Barton (El Salvador)