Il Napoli di Conte e Lukaku primo (almeno) per una notte

Il belga con due assist e un gol regala la vetta. Ma oggi l'Udinese può fare il sorpasso

Il Napoli di Conte e Lukaku primo (almeno) per una notte
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Romelu Lukaku protagonista assoluto a Cagliari. Il centravanti fortemente voluto da Antonio Conte per sostituire Osimhen al Napoli ingaggia un duello rusticano con il possente Mina, segna il terzo gol sfruttando l'errore del portiere Scuffet, e fornisce gli assist a capitan Di Lorenzo (con la deviazione di stinco dello stesso Mina) e Kvaratskhelia, autori delle prime due reti. Poi al 93' la zuccata finale di Buongiorno che festeggia facendo finta di sorseggiare un caffè.

Le stelle del Napoli brillano e il belga, alla prima da titolare pur non essendo ancora al top, incide in maniera determinante. Per i partenopei è la terza vittoria di fila (non accadeva dal febbraio 2023 in piena fuga scudetto con Spalletti in panchina) che vale il primato in classifica almeno per una notte - stasera l'Udinese, vincendo a Parma, potrebbe essere la nuova capolista solitaria - e il sorpasso a Inter e Juventus, quest'ultima prossima avversaria allo Stadium sabato prossimo. Un segnale di vecchio nuovo Napoli, un avviso al campionato: la squadra azzurra c'è e inizia ad avere continuità di risultati.

Gara intensa, fisica e pure sospesa per quasi otto minuti a causa delle scaramucce sugli spalti tra le due tifoserie con lancio di oggetti, bombe carta e fumogeni in campo e poi l'intervento della polizia in assetto antisommossa. Il poker di gol punisce severamente un Cagliari che sbatte su un ottimo Meret e sulla traversa (Marin coglie il quinto legno dei sardi da inizio stagione) prima di crollare e ricevere una contestazione ingenerosa dei suoi sostenitori.

«Dobbiamo correre senza guardare le altre - così Conte dopo il match -. Lukaku? Un bravo ragazzo che va sollecitato e sostenuto in maniera bonaria ma anche alzando la voce. Non è ancora quello che noi conosciamo, ma si sta facendo apprezzare nello spogliatoio anche a livello umano.

È sempre difficile giocare a Cagliari, c'era il campo secco e il solito vento, dopo l'interruzione abbiamo un po' sofferto subendo attacchi su palla da fermo. È una squadra che negli anni non amava tanto sporcarsi le mani. Penso che dopo ciò che è accaduto l'anno scorso, lo switch sta proprio in questo. A me la squadra è piaciuta, siamo in crescita».

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