La prima delle cinque partite «facili» che avrebbero dovuto permettere alla Juventus di avvicinarsi nel migliore dei modi al big match contro il Napoli di fine gennaio conferma che in serie A nulla può mai essere dato per scontato: prima infatti di acciuffare la vittoria contro il Pisa (Kalulu in collaborazione con Calabresi, Yildiz in pieno recupero), i bianconeri hanno fatto una fatica del diavolo a limitare gli scatenati padroni di casa, i quali possono recriminare per avere colpito due pali sullo 0-0. Comunque sia, la Juve vince la terza di fila in campionato (settima nelle ultime otto) e mette un altro po’ di entusiasmo nel motore.
La Signora prova a essere subito aggressiva, ma i toscani non mollano un centimetro che sia uno: Moreo e Tramoni sono indemoniati, la difesa regge e Spalletti si agita a bordo campo. Un destro a giro di Yildiz finisce alto di poco, ma lo stesso turco fatica a entrare in partita: Koopmeiners, restituito a una posizione a metà tra il centrocampo e la linea d’attacco, avrebbe anche la possibilità di trovare il gol dopo una fuga di una trentina di metri, ma il suo destro esce ciabattato: i duelli sono ovunque e non sempre vengono vinti dai bianconeri: tutt’altro, anzi. Touré, oltre a limitare Yildiz, prova anche a offendere nella metà campo bianconera e un suo tiro cross fa venire qualche capello grigio a Di Gregorio: la sua iniziativa aiuta la squadra di Gilardino a prendere coraggio, con il risultato che appena prima di metà gara i nerazzurri beneficiano dell’occasione da gol più concreta di tutte: il cross è di Aebischer, il colpo di testa è di Moreo e solo la traversa salva la Signora. Che accusa il colpo e ne viene quasi tramortita, dovendo poi ringraziare un muro di Locatelli per impedire che il solito Moreo trovi la porta: né l’intervallo pare svegliare i bianconeri, quasi travolti dall’intraprendenza dei toscani.