Da rincalzo a intoccabile: Weston McKennie si è ripreso la Juventus. Il centrocampista bianconero, tra i più brillanti in questo primo scorcio di stagione, è stato tra gli ospiti del podcast 19F, che vede come curatore Moise Kean insieme al fratello Giovanni.
Lo statunitense ha raccontato come si è ambientato in Italia dal momento del suo arrivo alla Juve nel 2020, facendo molto discutere per i suoi gusti a tavola: "Sono in Italia da tre anni e mezzo. Se ho sofferto lo choc culturale? Sì, mi piace qui l’Italia. In Italia la mentalità è chiusa, è tradizione. Va bene, però devi essere più aperto mentalmente con gli altri. Un esempio? Io mangio pasta con pomodoro, pesto con pollo e tutti qui in Italia: che schifo! Ma non l’hanno mai provato". Sugli altri americani che sono venuti a giocare in Italia, ha poi rivelato: "Mi piace perché tutti pensano che noi americani giochiamo solo a football, basket ecc... Quando sono arrivato tutti pensavano che non potessi giocare a calcio. Adesso c'è Pulisic, Musah, Busio, Weah... Adesso tutti pensano in Italia gli americani possono giocare a calcio. In Italia sono chiusi di testa. Per me non è importante quello che pensano gli altri".
Un personaggio originale, McKennie, almeno per i gusti culinari. A questo proposito proprio nei giorni scorsi il texano era stato preso di mira per via del suo fisico giudicato "non idoneo" per essere un atleta. C’è chi gli ha dato del "sovrappeso" ed altre offese del genere. La maggior parte dei messaggi arrivavano direttamente dai sostenitori della Vecchia Signora. Troppo per il papà John che ha risposto per le rime a chi stava offendendo il figlio. Queste le sue parole sui social: "Anche nel giorno peggiore, Wes è in forma fisica migliore di quelli che dicono che è in sovrappeso! Vorreste solo avere la sua fisicità. È ora di lasciare alle spalle il dramma del Leeds e andare avanti! Sono orgoglioso che non presti attenzione ai commenti negativi".
McKennie è uno dei punti di forza della Juve di Allegri. Una bella rivincita per l'americano, considerato un sicuro partente dopo il prestito in Premier League, al Leeds United, durante la passata stagione perché poco adatto al gioco di Allegri. Ed invece, mai come quest'anno, è diventato uno dei punti di riferimento del tecnico livornese con 15 partite da titolare su 17 giocate. Un centrocampista eclettico, che abbina quantità e qualità, ama gli inserimenti (9 i gol realizzati in bianconero) e non disdegna andare al tiro, la traversa dello Stirpe trema ancora dopo la sua conclusione acrobatica.
Nell'ultima vittoria dei bianconeri a Frosinone c'è stato anche lo zampino del centrocampista americano con lo splendido cross per lo stacco di testa vincente di Vlahovic. Un piacere per Allegri, che ora gongola e non ci rinuncia mai.
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