
Bodgan Popov ha segnato due dei tre gol con i quali l'Empoli ha battuto il Padova per il campionato di serie B. Bogdan Ruslanovych Popov è un ragazzo ucraino di diciotto anni, viene da Nizhyn, centosedici chilometri da Kiev. L'Empoli lo ha preso dal club polacco del Gornik e le cronache riferiscono che Bogdan sia fuggito dalla guerra, dall'invasione di Putin e dal regime di Zelensky. Non è del tutto certo ma il cognome e l'esperienza fanno tornare alla mente la storiella che girava, clandestina, ai tempi dell'Urss. L'operaio Popov, infaticabile compagno, vinse il premio Stachanov, il minatore sovietico celebre per la sua eccezionale dedizione al lavoro. Come ricompensa, a Popov fu concesso di viaggiare per i Paesi del patto di Varsavia e di inviare cartoline. «Saluti da Praga libera, Popov», fu la prima; «Saluti da Varsavia libera, Popov», la seconda; «Saluti da Bucarest libera, Popov», la terza; «Saluti da Sofia libera, Popov», l'ultima.
Entusiasmo tra gli apparatcik comunisti, le cartoline erano la conferma ufficiale che nei Paesi comunisti regnasse la libertà a dispetto della propaganda occidentale. Tuttavia, per oltre una settimana non ne vennero recapitate altre, finché ne arrivò una con l'immagine del Big Ben e questo messaggio: «Saluti da Londra, Popov libero!».