La rivalità tra Totti e Luciano finisce a tarallucci e amaro

L’ex 10 della Roma e il suo ultimo allenatore riuniti per uno spot della Montenegro

La rivalità tra Totti e Luciano finisce a tarallucci e amaro
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Due uomini si guardano in cagnesco in un panorama urbano desertico. Il clima è da Far West anche se siamo al Laurentino 38, periferia così così di Roma. Uno getta la giacca per terra con fare bellicoso. Si avvicinano. C’è aria di rissa, di sparatoria, la gente dintorno chiude le finestre. Poi uno dei due dice: «Mo’ parliamo». E i due finiscono a bere un amaro in un bar/saloon.

È lo spot dell’Amaro Montenegro, da lunedì in circolazione sulle migliori televisioni (e anche sulle peggiori), che riunisce i due nemici più nemici della storia recente del calcio italiano: Francesco Totti, di professione mito della tifoseria della Roma, e Luciano Spalletti, allenatore della squadra giallorossa nelle ultime stagioni del numero 10, che quel mito mostrò di non rispettarlo, almeno secondo Totti e il suo entourage (ovverò una città intera).

Il video, girato come un western alla Leone e con lo storico jingle del Montenegro reinterpretato in stile Morricone, è stato presentato ieri al cinema Anteo di Milano alla presenza dei due «arttori» , ai quali sono andati i complimenti del regista e produttore Leonardo Guerra Seràgnoli. «Con questo nuovo progetto, lanciato in occasione dei 140 anni di Amaro Montenegro - spiega Alessandro Soleschi, chief marketing officer spirits del gruppo celebriamo i valori che da sempre contraddistinguono il brand: amicizia e autenticità. Lo facciamo suggellando il primo incontro ufficiale tra Totti e Spalletti, che si ritrovano al bancone del bar per un brindisi dal sapore vero».

In realtà i due non sembrano poi così tanto convinti di far pace così facilmente. Spalletti è chiaramente distratto dalle voci di mercato che lo vogliono sulla panchina della Juventus e finisce attorniato dai giornalisti che cercano di strappargli qualcosa in più del diplomatico «la Juventus è un grande club, potrebbe essere la fortuna di ogni allenatore ». E si sa che il tecnico di Certaldo è un re della supercazzola. Quanto a Totti, decisamente più rilassato e ironico, la butta là: «Nello spot dico mo’ parliamo, ma alla fine mica abbiamo parlato.

Ce vorrà un altro spot».

I due si abbracciano per i fotografi, i sorrisi tirati, si vede che hanno fretta di andarsene. Possono forse anni di ostilità finire a tarallucci e amaro? Ce lo dirà il tempo. Con o senza ghiaccio.

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