«Lo stadio Maradona è un semicesso». Lo ha detto Aurelio De Laurentiis che paga l'affitto al Comune e in quell'impianto fatiscente vede giocare il suo Napoli, essendo così costretto a ricevere, con imbarazzo, gli ospiti tra muri scrostati e spazi ristrettissimi. Il problema è antico, il contenzioso tra club e municipio non ha mai trovato soluzione, i risultati ottenuti dalla squadra, il mondiale di Italia '90, il periodo glorioso di Diego Armando
Maradona non hanno modificato, al di là di coperture delle tribune e marginali interventi, lo stato dell'essere di uno stadio vecchio e fuori da ogni logica urbanistica e imprenditoriale. De Laurentiis ha citato come esempio opposto il Paris St. Germain che paga un milione di euro di affitto, lo stesso canone del Napoli, al Comune di Parigi per l'utilizzo del Parc des Princes ma riesce a ricavare 100 milioni di euro per le attività allestite nello stadio. In verità anche Nasser Al-Khelaifi, presidente del Psg, è in contenzioso con il sindaco parigino
Anne Hidalgo, la richiesta di acquistare l'impianto è stata respinta e il qatariota, titolare del club, ha minacciato di traslocare
altrove, costruendo un nuovo impianto già progettato, rischiando però di dover versare una penale di 17 milioni di euro. La controversia continua, sembra che Al-Khelaifi abbia detto che il Parc des Princes è una «demi-toilette».