Qatar 2022

"Stop alle fasce arcobaleno". La decisione della Fifa scatena polemiche

Dopo le rimostranza iniziali, anche le Nazionali che avevano spinto per utilizzare il simbolo pro Lgbt fanno un passo indietro

"Stop alle fasce arcobaleno". La decisione della Fifa scatena polemiche

Fasce arcobaleno sì o fasce arcobaleno no? Sul dilemma, che si è trascinato avanti per giorni con code polemiche, è arrivata finalmente la decisione ufficiale da parte della Fifa: chi dovesse indossarle in campo potrebbe essere prontamente sanzionato dall'arbitro con un cartellino giallo.

La decisione della Fifa

Arriva quindi la pietra tombale sulle fasce "One Love", che molti capitani delle nazionali in corsa per il campionato del mondo in Qatar avevano dichiarato di voler portare al braccio come forma di protesta nei confronti del Paese ospitante la manifestazione calcistica, a causa delle sue posizioni sulla cosiddetta comunità LGBTQI+.

Il grande clamore suscitato da una scelta del genere aveva già spinto tante nazionali a fare un passo indietro, ancor prima della presa di posizione della Federazione Internazionale. Senza fare troppi voli pindarici, infatti, esiste uno specifico riferimento a casi del genere all'interno del Regolamento, per la precisione all' articolo 13.8.1. Qui viene esplicitamente determinato il fatto che i calciatori in campo possano indossare esclusivamente abbigliamento ed equipaggiamenti ufficiali forniti dalla Fifa. Il che significa, in concreto, che chiunque trasgredisca a tale regola può essere punito con un cartellino giallo: sarebbe sufficiente anche l'esposizione di una fascia da capitano non a norma.

I dubbi e le proteste

"Prima di fare qualunque cosa serve l'accordo con la Fifa e con la Federazione", aveva già dichiarato il capitano della Francia Hugo Lloris. "Per quanto riguarda l'argomento ho la mia opinione personale ed è simile a quella del presidente (Noël Le Graët). Quando in Francia accogliamo gli stranieri vogliamo che seguano le nostre regole e che rispettino la nostra cultura. Noi dobbiamo fare altrettanto in Qatar. Semplice. Poi posso essere d'accordo o no con le loro idee, ma devo rispettarle".

"La prospettiva di cominciare una partita da ammonito non mi entusiasma", aveva detto invece Virgil Van Dijk, capitano della nazionale olandese. La decisione di rinunciare alla forma di protesta si era poi estesa dall'Olanda fino a Inghilterra, Galles, Germania, Belgio, Danimarca e Svizzera. "La Fifa è stata molto chiara sulle sanzioni che i nostri capitani avrebbero indossando la fascia One Love in campo", dichiarano in un comunicato ufficiale le sopra citate squadre. "Come federazioni non possiamo mettere i nostri giocatori in questa posizione, così abbiamo chiesto ai capitani di rinunciare. Eravamo pronti a pagare delle multe", aggiungono, "ma non possiamo comunque mettere i giocatori nelle condizioni di essere ammoniti o magari costretti a lasciare il campo". "Siamo molto frustrati dalla decisione della Fifa, i nostri giocatori e allenatori sono delusi: sono forti sostenitori dell'inclusione e mostreranno supporto in altri modi", conclude le nota.

Una situazione che si trascinava avanti almeno da settembre, quando numerose Federazioni avevano chiesto dei chiarimanti alla Fifa per capire se sarebbe stato loro consentito di utilizzare o meno le tanto contestate fasce.

Una risposta arrivata in modo tardivo, ma decisamente chiaro, solo oggi.

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