
Ti contesto ma mi abbono lo stesso.
Quando l’amore dei tifosi per una squadra va al di là dei contrasti con le proprietà dei club. La serie A registra un altro boom di abbonamenti: sei squadre hanno raggiunto il sold out, tra queste il Genoa «aiutato» dai calciatori Malinovskyi, Sabelli e Vitinha che al telefono hanno convinto a rinnovare o a sottoscrivere l’abbonamento per raggiungere il terzo record di fila con oltre 28mila fidelizzati. E i dati che sorprendono riguardano Lazio e Milan, piazze caldissime per i rapporti tesi tra dirigenza e supporter. La società biancoceleste ha staccato 29.163 tessere, secondo miglior risultato dell’era Lotito (nella stagione ’23-’24 dopo il secondo posto ottenuto, furono 30.333). Verosimilmente la campagna verrà riaperta dopo il derby del 21 settembre per cercare il nuovo record. Due settimi posti di fila (l’ultimo costato anche la qualificazione a una coppa europea) e una piazza arrabbiata per il blocco del mercato imposto dalla Covisoc: a luglio varie migliaia di tifosi avevano contestato il presidente per le vie di Roma. Uno scenario nel quale era imprevedibile ricevere una risposta così. Hanno evidentemente prevalso la voglia di sostenere la squadra e di mandare un segnale a Maurizio Sarri, che ha deciso di tornare a sedersi sulla panchina biancoceleste.
E il titolo dell’Aquila in Borsa ha portato la quotazione in rialzo dell’8% per un valore delle azioni pari a oltre 0,97 euro e una capitalizzazione di mercato di quasi 65 milioni.
Spostandoci più a nord, stupisce il dato del Milan. La contestazione dei tifosi verso la dirigenza negli ultimi mesi si è fatta sempre più forte, ma l’effetto Modric e quello del ritorno di Allegri in panchina hanno contribuito alla corsa alla fidelizzazione del posto a San Siro. In più, a differenza dei cugini dell’Inter che continuano con una strategia aggressiva (abbonamenti su fino al 50 per cento), il club rossonero ha deciso di mantenere i prezzi stabili rispetto alla stagione ’24-’25. Le 35mila tessere sono di poco inferiori alle 40mila dell’annata precedente, c’è da tenere conto della scelta di «escludere» tifosi sgraditi dai settori più caldi dello stadio.