La partita dei trentamila fischietti, del ritorno dell’ex idolo Lukaku a San Siro non sarà stata la più spettacolare della stagione dell’Inter ma l’undici di Inzaghi esce dal campo con la vittoria e la testa della classifica. Tanto nervosismo in campo, squadre bloccate nonostante una netta superiorità nel possesso dell’Inter ed una Roma un po’ rinunciataria ma quando tutti sembrano rassegnati al pari, ecco la zampata del campione che fa tutta la differenza del mondo. Ancora una volta il Meazza si rivela amaro per l’undici di Mourinho, che ha fatto vedere troppo poco per sperare in un risultato positivo.
L’undici di Inzaghi parte subito forte ed approfitta al meglio di una Roma un po’ troppo passiva, creando un buon numero di palle gol nella fase centrale del primo tempo. Se Sommer rimane inoperoso, Rui Patricio è costretto ad un paio di parate non semplici ma non è abbastanza per sbloccare il risultato. L’assedio nerazzurro non produce che un lungo dominio territoriale ma il primo tempo si chiude comunque sullo 0-0. Nel secondo tempo partita che diventa più fallosa ma, nonostante un paio di buone occasioni per parte, l’equilibrio continua a regnare incontrastato. Alla fine Dimarco trova lo spiraglio buono per l’accorrente Marcus Thuram che trova il gol del vantaggio. Nel finale l’Inter va vicina più volte al raddoppio ma deve accontentarsi dell’1-0.
Le scelte dei tecnici
In una partita resa arroventata dalle polemiche e da alcune dichiarazioni della vigilia, l’approccio dell’Inter sembra improntato alla massima calma. Comprensibile, quindi, che Simone Inzaghi non azzardi modifiche all’undici titolare, schierando in campo quei giocatori che finora hanno reso meglio. Linea a tre con Acerbi centrale, affiancato da Bastoni e Pavard: centrocampo all’insegna della massima densità con Calhanoglu in regia, Mkhitaryan e Barella come mezzali mentre sulle fasce spazio alla velocità di Dumfries e Dimarco. Confermato, poi, il duo d’attacco con il capitano Lautaro Martinez affiancato da Marcus Thuram.
Vista la squalifica rimediata a Monza lo scorso fine settimana, Mourinho si guarderà la partita non dal pullman della squadra ma dalla tribuna stampa, passando le sue istruzioni al vice Salvatore Foti. Nessun cambio in difesa rispetto alle previsioni della vigilia: davanti a Rui Patricio scendono in campo Llorente, Mancini e N’Dicka. Sulla mediana confermato Paredes, attorno al quale opereranno Cristante e Bove. Gli unici cambi sono sulle fasce, dove dal primo minuto partiranno Zalewski e Kristensen: in avanti ancora niente maglia da titolare per il Gallo Belotti, visto che affianco a Lukaku giocherà dal 1’ Stephan El Shaarawy.
Assedio Inter, Roma passiva
L’ingresso in campo delle squadre è salutato dai fischi assordanti della Nord: evidentemente, nonostante il divieto della Questura, parecchi dei 30mila fischietti che il tifo organizzato aveva promesso per accogliere in maniera inequivocabile l’ex idolo Lukaku sono entrati a San Siro. L’approccio in campo delle due squadre è decisamente meno bellicoso, con Inter e Roma che lottano a centrocampo senza riuscire a trovare sbocchi pericolosi. Alla fine la grande intensità messa in campo dall’undici di Inzaghi riesce a creare un’occasione clamorosa: azione insistita al limite dell’area, pallone che arriva dalle parti di Calhanoglu che non ci pensa due volte e lascia partire un bel tiro a giro. Rui Patricio valuta male la traiettoria del pallone e non sembra in grado di respingere: per fortuna dei tifosi giallorossi, la sfera si stampa sulla traversa. La Roma prova a reagire ma, almeno per il primo quarto d’ora, è costretta a subire la maggiore aggressività dei padroni di casa, difendendosi con ordine. La pressione dell’Inter, ora, è enorme: al 14’ Dumfries sulla fascia semina Zalewski e mette un cross nell’area piccola sul quale si avventa Thuram. Buono l’impatto con il pallone ma Rui Patricio si supera: neanche un minuto dopo ed è Dimarco ad approfittare di un filtrante di Barella e provare il tiro a giro, che si spegne a pochi centimetri dal palo lontano.
Almeno fino alla metà del primo tempo, in campo c’è solo l’Inter, con i giallorossi che non riescono ad uscire dall’assedio dei padroni di casa. Lukaku, beccato senza pietà dalla Nord, è troppo solo per riuscire a far salire la squadra ma la Roma riesce a rimanere compatta e reggere l’urto degli avanti nerazzurri. L’Inter manovra bene fino al limite dell’area ma quando si tratta di trovare varchi buoni, N’Dicka e Kristensen sono molto attenti. La gara rimane indirizzata sui binari visti fin dai primi minuti: Inter aggressiva che prova a fare la partita, Roma un po’ troppo timida che si limita a contenere le folate nerazzurre. Dopo il 35’ i padroni di casa tirano un attimo il fiato, senza però che la Roma riesca ad impegnare una sola volta Sommer. Fase certo non bellissima della partita, specialmente nel finale di tempo, quando i giallorossi provano ad avanzare ma senza la cattiveria dei tempi migliori. L’Inter, però, non crea molto, a parte un bel tiro di Pavard che sfiora il palo. I tre minuti di recupero si chiudono su una bella ripartenza nerazzurra che non riesce a liberare nessuno in area: sul cross di Dimarco, ci prova Barella da fuori ma il suo tiro al volo si perde sopra la traversa.
Ci pensa ancora Thuram
Al rientro dagli spogliatoi nessun cambio da parte di Mourinho, mentre Inzaghi decide di richiamare in panchina come suo solito l’ammonito Pavard per concedere un tempo a Darmian. Il tema tattico della partita non cambia, con ampio possesso palla dell’Inter ma poche vere palle gol, a parte qualche tiro dalla distanza come quello di Calhanoglu al 48’ o il colpo di testa di Thuram che non inquadra lo specchio della porta. Ogni volta che i giallorossi provano ad imbastire azioni offensive, si aprono alle ripartenze dei padroni di casa, arginate talvolta usando le maniere forti. La Roma, strigliata da Mourinho nell’intervallo, ha il merito di crederci di più ma la difesa dell’Inter controlla senza imbarazzi la situazione. Vista la mancanza di sbocchi significativi, la partita diventa più nervosa, con qualche intervento proibito di troppo: Maresca è costretto a tirare fuori il giallo tre volte in meno di dieci minuti. Con la partita bloccata, la preoccupazione per Inzaghi è chiara, tanto da far iniziare il riscaldamento a diversi giocatori, imitato presto dal dirimpettaio giallorosso. A meno di mezz’ora dalla fine della partita, pochissimo spettacolo in campo, gioco molto frammentato ma c’è pure spazio per qualche puntata interessante della Roma, come quella di El Shaarawy che costringe Bastoni ad un fallo da giallo al limite dell’area.
Al 65’ la Roma riesce finalmente a creare una chiara palla gol: bel cross che trova Bryan Cristante a mettere una torsione quasi perfetta sulla quale Sommer mette la parata più difficile della sua partita. Sul rovesciamento di fronte, colpo di fortuna per gli ospiti: il tiro di Calhanoglu trova una beffarda deviazione che spiazzerebbe Rui Patricio ma il pallone sfila a lato del palo. Al 70’ l’Inter sfiora il vantaggio: cross rasoterra di Dimarco sul quale Dumfries non riesce ad arrivare per un niente, graziando Rui Patricio. A 15 minuti dalla fine, Mourinho cambia Zalewski con Celik mentre Inzaghi richiama in panchina sia Calhanoglu che Mkhitaryan, affidandosi nel finale all’estro di Frattesi ed Asllani. Nonostante l’ingresso dei due centrocampisti, sono sempre i cross a creare le uniche occasioni: prima Dimarco, poi Darmian fanno spiovere in area palloni interessanti sui quali gli avanti nerazzurri arrivano con un attimo di ritardo. Alla fine, però, arriva la palla giusta sulla quale Marcus Thuram trova lo spiraglio giusto sull’ennesimo rasoterra di Dimarco e gonfia la rete. Mourinho decide che è il momento di giocarsi il tutto per tutto: dentro Aouar e Belotti per gli spenti El Shaarawy e Bove. Invece della reazione d’orgoglio della Roma, c’è spazio solo per gli ultimi attacchi dei padroni di casa, ansiosi di portare a casa il gol della sicurezza. Al 90’ il nuovo entrato Carlos Augusto fa vibrare la traversa su un gran tiro dalla lunga distanza ma è l’unico brivido di un recupero nel quale i giallorossi non riescono a combinare granché. Alla fine i tre punti restano a Milano: considerato quel che si è visto in campo, più che giusto così.
Il tabellino
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard (46’ Darmian), Acerbi, Bastoni; Dumfries (84’ De Vrij), Barella, Calhanoglu (75’ Asllani), Mkhitaryan (75’ Frattesi), Dimarco (82’ Carlos Augusto); Thuram, Lautaro Martinez. Allenatore: Simone Inzaghi
ROMA (3-5-2): Rui Patricio; N’Dicka, Llorente, Mancini; Kristensen, Cristante, Paredes (88’ Azmoun), Bove (83’ Belotti), Zalewski (74’ Celik); Lukaku, El Shaarawy (83’ Aouar). Allenatore: Salvatore Foti
Marcatori: 81’ Thuram (I)
Ammoniti: 12’ Mancini (R), 33’ Pavard (I), 48’ N’Dicka (R), 50’ Paredes (R), 55’ Calhanoglu (I), 63’ Bastoni (I), 68’ Cristante (R)
Espulsi: n/a
Arbitro: Fabio Maresca (Napoli)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.