I padri dei Navy Seal, guerrieri nudi esperti in demolizioni e coraggio

Nuotatori, demolitori e uomini rana delle migliori unità dell'Us Navy posero le basi per la creazione dei Navy Seal. Spettava a loro sgomberare le difese costiere e ispezionare le spiagge nemiche prima dei grandi sbarchi alleati

I padri dei Navy Seal, guerrieri nudi esperti in demolizioni e coraggio

All'ingresso del museo dei Navy Seal di Fort Pierce, in Florida, la statua di un uomo a torso nudo sorveglia l’ingresso e ricorda, a chiunque passi, il coraggio, l’audacia e il sacrificio di una delle forze speciali più temute al mondo. La statua è conosciuta con il nome di “Naked Warrior”, il Guerriero Nudo, e raffigura i primi membri degli Underwater Demolition Teams (Udt), gli uomini-rana che hanno ispirato, assieme alle Naval Combat Demolition Unit (Ncdu), il corpo d’élite dei Navy Seal.

Questi nuotatori e demolitori altamente addestrati, erano noti in tutta la Marina degli Stati Uniti per la peculiarità di andare in battaglia con un equipaggiamento limitato e impensabile per chiunque altro. All’infuori dei pantaloncini kaki e delle scarpette in che costituivano la loro “uniforme”, un paio di pinne, una maschera da sub e una lavagnetta con una matita su cui annotare le informazioni che raccoglievano, erano tutto ciò di cui avevano bisogno, oltre al coraggio e una preparazione fisica invidiabili. La loro unica arma, inizialmente, era un coltello a lama fissa K-Bar. Simbolo ancora “vivo” dei commando e di nuotatori da combattimento della Marina che gettarono le basi per la creazione dei Navy Seal.

I "guerrieri nudi" dell'Us Navy

Durante le loro prime missioni anche i “nuotatori da combattimento” della Marina indossavano uniformi verde oliva, stivali ed elmetti per svolgere una missione importante quanto pericolosa: effettuare ricognizioni e sgomberare le difese costiere che venivano puntualmente piazzate sulle spiagge nemiche per aprire la strada nelle operazioni anfibie più importanti del conflitto.

Tuttavia, nel corso della missione preparatoria all'invasione dell'atollo di Kwajalein controllato dai giapponesi, la squadra di nuotatori che avevano il compito di condurre una ricognizione per valutare le condizioni della spiaggia in vista dell'assalto, non riuscirono ad “avvicinarsi abbastanza alla riva” a causa della barriera corallina, e per questo decisero di “spogliarsi fino alla biancheria intima” per nuotare più agilmente sopra la barriera e per completare la missione senza essere visti.

Furono i primi "Guerrieri Nudi”, e l’efficacia dell’azione ispirò i comandanti della Marina a sostenere questa specialità, aggiungendo all’equipaggiamento iniziale solo delle mute, in caso di condizioni atmosferiche meno generose di quelle che si registravano sul fronte del Pacifico, e dotandoli di uno “zaino da demolizione” per eliminare gli ostacoli che avrebbero impedito lo sbarco delle prime ondate di fanteria.

I primi a sacrificarsi nel D-Day

Nel D-Day dello sbarco in Normandia furono proprio quegli stessi nuotatori della nascente “unità speciale”, i sommozzatori dell’Underwater Demolition Teams i primi a sbarcare nelle spiagge con i nomi in codice di Utah e Omaha, nuotando nelle acque agitate della Manica che separava la forza d’invasione alleata dalla Francia occupata dai tedeschi, ben trincerati dietro la linea difensiva del Vallo Atlantico che aveva dissennato le spiagge e le acqua basse soggette alla marea, di pericolosi ostacoli, mine e trappole. Assieme a loro, erano gli uomini rana inglesi dei gruppi analoghi, denominati Landing Craft Obstacle Clearance Units, o Lock-yew.

Una volta eliminati gli ostacoli individuati sotto la superficie del mare, il compito passò nelle mani delle Naval Combat Demolition Unit, piccole squadre di 6 operatori che a bordo di battelli pneumatici con un motori fuoribordo prodotti dalla Goodyear Tire Company, denominati Landing Craft Rubber, che si lanciarono verso le spiagge con le prime ondate di fanteria per aprire dei varchi ai carri armati e alle unità che avrebbero dovuto conquistare la preziosa testa di ponte. Tra i cavalli di frisia e i cosiddetti asparagi di Rommel, gli specialisti in demolizioni, questa volta con una tenuta simile a quella di tutti gli altri soldati, cercarono sul bagnasciuga i punti designati per minare gli ostacoli e aprire i varchi. Venendo falcidiati dalle mitragliatrici e dei mortai. Il tasso di mortalità tra i sommozzatori e le piccole squadre di guastatori fu altissimo: oltre il 50% perse la propria vita delle primissime ore dell’Operazione Overlord. Le “vie sicure” per le ondate successive furono liberate e segnalate grazie a quel grande sacrificio.

In totale, solo nove delle unità di sommozzatori e guastatori sopravvissero agli sbarchi. Aprendo sei varchi completi di quindici metri attraverso gli ostacoli e tre varchi parziali nei primi trenta minuti dello sbarco.

Navy Seal, gli eredi dei sommozzatori della Marina

I Navy Seal Team furono creati nel 1962 per volere del presidente John F. Kennedy, veterano della Seconda guerra mondiale che aveva compreso "l'enorme valore delle piccole unità in grandi battaglie". L'acronimo SEAL teneva a indicare che le unità d'élite di questa nuova formazioni avrebbe potuto opera in "Sea, Air, and Land", ossia in mare, aria e terra. I vecchi domini della guerra convenzionale e asimmetrica.

Questa nuova unità speciale venne assegnata alla Marina degli Stati Uniti che voleva "truppe d'assalto in grado di colpire sott'acqua, sulle spiagge o dall'aria". E fece tesoro dell'eredità di quei guerrieri nudi che si erano distinti sul fronte del Pacifico e negli sbarchi nel Mediterraneo e in Francia durante il Secondo conflitto mondiale. Continuando a svolgere importanti missioni durante la Guerra di Corea e nella "guerra segreta" che avrebbe portato all'escalation in Vietnam.

Le piccole squadre indipendenti dei Seal, formate da uomini altamente addestrati dal "metodo" dell'ammiraglio Draper Kauffman, contavano tra i loro effettivi proprio i veterani sommozzatori degli Underwater Demolition Teams, i guastatori delle Naval Combat Demolition Unit, membri degli Scouts and Raiders, e personale della componente navale dell’Office of Strategic Services, il servizio segreto statunitense che operava nel periodo della Seconda guerra mondiale con il compito di pianificare e coordinare missioni d'infiltrazione clandestina di agenti in territorio nemico, operazioni di sabotaggio navale, e sviluppo di attrezzature speciali per operazioni dal mare.

Sarebbe stati loro a occuparsi delle missioni più pericolose e delicate. Dalle ricognizioni furtive in territori ostili, al far saltare in aria ponti o strutture strategiche, interrompere le linee di comunicazione, addestrare combattenti della resistenza e assassinare obiettivi stranieri nel cuore del territorio nemico.

Come nel caso del Team 6 della decapitazione di Osama Bin Laden in Pakistan. Così, gli eredi dei guerrieri nudi, avrebbero portato avanti la tradizione del coraggio e delle straordinarie abilità dei nuotatori da combattimento della Marina che hanno ispirato i moderni Navy Seal.

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