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Calendario della caccia: a Regioni libertà di deroga L'ira della Prestigiacomo

Il Senato approva il nuovo regolamento della caccia: la stagione resta di cinque mesi, ma le Regioni potranno allungarla a piacere. Il ministro dell'Ambiente sbotta: "Grave colpo di mano". Proteste anche in aula a Palazzo Madama e delle associazioni

Calendario della caccia: 
a Regioni libertà di deroga 
L'ira della Prestigiacomo

Roma - La Prestigiacomo è una furia. Il Senato ha fatto una mezza marzia indietro sul calendario della stagione della caccia, lasciando invariato il limite a cinque mesi (da settembre al 31 gennaio), ma concendo anche alle Regioni la possibilità di estendere autonomamente i termini. E il ministro, che tanto si era spesa contro il provvedimento, perde la pazienza: "E' un colpo di mano", tuona contro il "partito delle doppiette".

Rabbia Prestigiacomo Sulla caccia "grave colpo di mano al Senato. È stata disattesa l’intesa, il testo va corretto alla Camera". Questa la presa di posizione del ministro dell’Ambiente. "Considero grave l’approvazione al Senato dell’emendamento sulla caccia alla legge Comunitaria. Ieri - ha detto il ministro dell’Ambiente - su questo delicato argomento era stata faticosamente raggiunta un’intesa fra persone per bene di cui erano garanti il ministro Ronchi e il relatore. Giudico quanto accaduto in aula un grave colpo di mano. Quel testo va ricorretto alla Camera, reintroducendo le garanzie che erano previste specie sulla tutela delle specie protette e delle specie migratorie, che sono il fulcro di quella biodiversità di cui, tra l’altro, quest’anno si celebra l’anno mondiale".

La decisione del Senato Regioni e Province possono fissare il calendario venatorio nel rispetto dei termini che vanno dal 1° settembre al 31 gennaio: lo stabilisce l’emendamento al ddl Comunitaria approvato dall’aula del Senato. Sulla norma c’è stato qualche dissenso in maggioranza. Il senatore del Pdl Franco Orsi ha infatti annunciato di non partecipare al voto mentre il leghista Sandro Mazzatorta ha detto che avrebbe preferito mantenere il testo della Commissione che rimetteva alla facoltà di Regioni e Province la fissazione dei termini temporali. La fissazione dei termini temporali dal 1° settembre al 31 gennaio riguarda le specie di mammiferi di cui è consentita la caccia.

Le proteste "Signori uomini, se proprio volete sparare a un uccello, sparate al vostro": con un’immagine colorita la senatrice radicale Donatella Poretti ha concluso un suo breve intervento in aula al Senato contro la norma del ddl Comunitaria che disciplina i termini della caccia. Polemico anche il Wwf: "Solo qualche giorno fa le Nazioni Unite hanno inaugurato l’anno internazionale della biodiversità e i prossimi mesi dovrebbero anche in Italia essere dedicati alla salvaguardia della natura - dichiara Gaetano Benedetto condirettore del Wwf Italia -. Il voto al Senato è tutto nel segno opposto. Alza la palla per le elezioni Regionali poiché consente credibilmente di fare promesse di estensione dei calendari venatori.

Questo ovviamente senza tener conto della probabile risposta dell’Ue che, come già avvenuto in passato più volte, potrà aprire procedure di infrazione nei confronti del nostro Paese".

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