Calvino rivive attraverso l’arte di Albertazzi

Giorgio Albertazzi e Italo Calvino, un attore alla ricerca di uno scrittore. Ovvero quando la letteratura ispira il teatro. Dopo aver portato in scena Lezioni americane, Albertazzi continua a leggere a teatro Italo Calvino, questa volta traendo ispirazione da Le città invisibili. Nasce così il reading Non solo invisibili, (che ha debuttato alla Biennale di Venezia) omaggio del grande uomo di teatro al grande scrittore, in scena al Teatro Argentina di Roma da martedì a venerdì alle 21. Al pianoforte, le improvvisazioni jazz di Marco Di Gennaro. Mantenendo il dialogo immaginario tra Marco Polo e Kublai Kan, imperatore dei tartari, Albertazzi propone un viaggio attraverso le sue città, Firenze, Roma e Venezia. E lo fa seguendo i suoi ricordi, i suoi scritti, ma anche attraverso le parole di Belli, D'Annunzio, Pasolini, Pascarella, Guccini.

Nella Cina l'Italia, nell'Oriente l'Occidente: da qui parte la riflessione sulle immagini della nostra cultura lette attraverso il fascino dell'Estremo Oriente. Albertazzi conclude proponendo un raro carteggio tra lo scrittore americano Henry Miller e il critico inglese Frankle sul rapporto tra la figura di Amleto, simbolo dell'uomo occidentale, e la Cina.

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