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Camera È giallo sulla mozione del Terzo polo

RomaUna settimana di conto alla rovescia, i toni dell’ultimatum, le somme dei voti: «Siamo 317, abbiamo 85 firme», diceva in prima battuta Italo Bocchino. Fli e Udc pronti a far cadere il governo come segno di «responsabilità». Mozione di sfiducia: «Siamo tantissimi». E poi? Aprendo il sito della Camera dei deputati, ordine del giorno di lunedì 13 dicembre, la mozione di sfiducia di Fli-Udc al governo Berlusconi non esiste. La quattrocentosettesima seduta pubblica, convocata per le 16, prevede la «Discussione della mozione Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 di sfiducia al Governo (vedi allegato)». Il testo, breve: «La Camera, preso atto che il Governo non ha più il compiuto sostegno dell’originaria maggioranza, considerato che la permanenza in carica dell’Esecutivo non consente di affrontare e risolvere alcuno dei gravi problemi del Paese, esprime, ai sensi dell’articolo 94 della Costituzione, la propria sfiducia al Governo». Segue il nome di Dario Franceschini, capogruppo del Pd e primo firmatario. Poi, a ruota la sottoscrizione di tutti i deputati di Pd e Idv, Di Pietro e compagnia.
Della mozione Bocchino, Casini eccettera non c’è traccia. Non risulta neppure nella nota ai gruppi inviata venerdì scorso con il programma dei lavori della prossima settimana. Un giallo. Oggi Gianfranco Fini sarà ospite della trasmissione di Lucia Annunziata, In mezz’ora, su Rai Tre, una «volata» strepitosa prima della grande due-giorni a Montecitorio, ma la sfiducia degli uomini di Fini, l’atto formale del passaggio degli ex alleati all’opposizione, non è inserita nel programma dei lavori. Dall’ufficio stampa della Camera confermano che l’ordine del giorno prevede soltanto la discussione della mozione Franceschini. Ci viene successivamente spiegato che il programma dei lavori era stato deciso durante l’ultima seduta della Camera, e dunque prima che finiani e Udc depositassero la loro mozione. La mancanza del testo dei terzopolisti in cui si chiedono le dimissioni di Berlusconi è dovuta a motivi puramente tecnici. Benedetto della Vedova, portavoce di Fli, conferma al telefono: «Sarà inserita lunedì, la mozione è depositata, certo, ma il programma dei lavori era già stato stampato». Della Vedova si definisce «sereno, avremo tanti voti». Un sabato «di shopping» in attesa di domani.
Il giallo è parzialmente chiarito, ma l’inserimento in aula della mozione terzopolista potrebbe creare una scena surreale e molto pirandelliana con uno sdoppiamento di identità del presidente della Camera mai avvenuto sinora in modo così illuminante: sarà infatti il presidente a dover aggiornare l’assemblea, domani pomeriggio, che all’ordine dei lavori è inserita una seconda mozione, il testo di sfiducia scritto sostanzialmente dallo stesso Fini, con Casini e Rutelli.

Fini annuncerà quindi il piccolo cambio di programma, come se si trattasse dell’inserimento di un documento di seduta qualsiasi, quando sarà invece la mozione che deciderà il suo futuro ruolo politico, da lui stesso ideata.

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