Castellammare di Stabia - Quattro molotov, tante piste, nessuna certezza, neppure quella che il match di C1 girone B, Juve Stabia-Avellino, si giocherà a porte chiuse. Oggi, infatti, un gemellaggio fra le tifoserie delle due squadre potrebbe spingere il prefetto di Napoli Alessandro Pansa a revocare la decisione. E questo proprio mentre si discuteva se non fosse il caso non solo di far giocare il derby campano a porte chiuse ma addirittura di rinviarlo a data da destinarsi.
Ma il ritrovamento, tre notti fa, delle bottiglie incendiare, dei guanti di lattice, di una catena e del biglietto con la scritta «facciamo fare ai Lupi la fine di Raciti», davanti allo stadio Romeo Menti di Castellammare, resta ancora per gli investigatori un rompicapo. L'ipotesi, inizialmente accreditata, della guerriglia ultrà da scatenare domenica prossima durante questo derby campano, viene ancora considerata probabile ma non è più la sola. Altre ipotesi, definite interessanti, sono adesso finite sotto la lente di ingrandimento dalla polizia. «Percorrere tante piste è una sorta di atto dovuto per non lasciare alcunché di intentato. Alla fine ne resterà una sola da seguire fino in fondo e arrivare alla verità», spiega un investigatore.
Oppure, potrebbe essere stato il gesto di un mitomane, «un gesto fine a se stesso, privo di conseguenze», fanno notare alla Procura di Torre Annunziata, che sta coordinando il lavoro investigativo. Mitomane che avrebbe fatto le due telefonate la notte di mercoledi, per denunciare - nella prima chiamata al 113 - che degli sconosciuti (mai trovati dalla polizia) stavano entrando nello stadio e, successivamente - nel corso della seconda telefonata - la presenza del sacchetto con le molotov.
Ma, c'è anche un'altra ipotesi che si è affacciata nelle ultime ore: una vendetta degli organizzatori del calcioscommesse, furibondi con la Juve Stabia, società e squadra, che due settimane fa sconfisse fuori casa la Ternana. Un risultato poco gradito dagli allibratori clandestini che avevano raccolto esose puntate sul successo dello Stabia e, quindi, costretti a pagare grosse somme di denaro agli scommettitori. In questo caso gli allibratori clandestini potrebbero avere confezionato le molotov per compiere un’azione dimostrativa nei confronti della società. Un avviso, insomma, a non fare altri brutti scherzi. E una punizione per il «brutto scherzo» fatto a Terni. Insomma un piano organizzato a tavolino, una messa in scena non per provocare incidenti durante Juve Stabia-Avellino ma per ottenere l’esclusione della presenza dei tifosi sugli spalti e così «punire» la società con un mancato incasso.
Un'altra ipotesi, la più improbabile di tutte, è quella della provocazione dei tifosi irpini che avrebbero piazzato le molotov allo scopo di far giocare la partita di domenica prossima, a porte chiuse, togliendo cosi il vantaggio allo Stabia di giocare con il pubblico a favore.
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