Napoli - Il maxi blitz delle forze
dell’ordine contro il clan Amato-Pagano di Secondigliano ha portato
fino ad ora 61 persone in carcere, la maggior parte delle quali
incensurate, più 5 minori all’epoca dei fatti, di cui uno tutt’ora
minorenne; 6 i provvedimenti restrittivi notificati in carcere. Inoltre,
grazie ad indagini patrimoniali della guardia di finanza, al clan sono
stati sottratti 5 milioni di euro, dando esecuzione ad un decreto di
sequestro preventivo nei confronti di 21 persone.
Cinque milioni di beni sequestrati I beni sequestrati
sono frutto di riciclaggio e sono costituiti in parte da aziende e conti
correnti in Italia, in parte da quattro rapporti bancari a Montecarlo e
di questi uno è della moglie del boss Raffaele Amato, Elmelinda
Pagano, una società immobiliare a Barcellona e due terreni in
provincia di Malaga, sulla Costa del Sol.
Tutti i beni, sottolineano gli inquirenti, sono direttamente riferibili a
Raffaele Amato e su un solo conto corrente presso la Banca
Monegasca di Gestione di Montecarlo sono risultati depositati 3
milioni di euro, il risultato di complesse operazioni anche finanziarie
estero su estero. Questa ordinanza di custodia cautelare è stata
notificata anche in Spagna al boss catturato domenica scorsa dopo
una latitanza durata tre anni.
Centoquattro misure cautelari Il gip del tribunale di Napoli aveva
autorizzato 104 misure cautelari, e per i minorenni altre 5; 36
persone, dunque, sono ancora da rintracciare. In pratica, 80 dei
destinatari della misura erano affiliati al clan Amato-Pagano, 4 al
clan di Lauro e uno al clan Ricciardi. I reati contestati vanno
dall’associazione a delinquere di stampo camorristico, al traffico di
droga e gestione di piazze di spaccio, a tre omicidi, alla detenzione e
porto abusivo d’arma, alle estorsioni, al sequestro di persona, alla
corruzione di appartenenti alle forze dell’ordine (arrestato anche un
carabiniere non più in servizio, Massimiliano Liguori), al riciclaggio.
Arrestato anche il nipote di Raffaele Amato Tra i minori arrestati, anche il nipote e omonimo del boss, Raffaele
Amato, oggi diciannovenne, molto amato dallo zio è, per gli
inquirenti, con un ruolo apicale nel clan, accusato di associazione a
delinquere di stampo mafioso e spaccio di droga; tra i suoi
precedenti, anche l’aver ’pescatò i responsabili del furto dell’auto
della fidanzatina. Sfuggito alla cattura Cesare Pagano, l’altro capo
del clan, ed Elio Amato, fratello del boss, che era stato fermato in
Spagna domenica scorsa ma rilasciato perchè due giorni fa a suo
carico non doveva essere eseguito alcun provvedimento.
In carcere anche la moglie di Pagano Nel maxi blitz contro gli
scissionisti è stata arrestata anche Ermelinda
Pagano, 34 anni, moglie del boss Raffaele Amato, arrestato
domenica nella hall di un albergo di Marbella (Spagna). Nelle 109
ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura di Napoli,
sono comprese circa 8 donne; in particolare un’intera famiglia
composta da madre e tre figlie, arrestata insieme al marito di una
delle ragazze. Arresto anche per uno scissionista che si trovava in
un albergo di lago Patria con la fidanzata. Uno degli arrestati è stato
sorpreso con la valigia piena di vestiti, soldi e medicine, in procinto
probabilmente di scappare.
Casalesi: arrestato il boss Letizia Il boss è stato catturato all’interno di un’abitazione in via Cilea a San Cipriano d’Aversa, nel Casertano. Il latitante, già noto alle forze dell’ordine, era irreperibile da oltre un anno ed era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emessi il 7 aprile 2008 e il 26 marzo 2009 dal gip di Napoli per i reati di associazione per delinquere, estorsione e altro. Letizia, anche per i suoi rapporti familiari, è ritenuto uomo di vertice e di assoluta fiducia del capoclan Francesco Bidognetti, detto "Cicciotto" e mezzanotte, detenuto in regime di 41bis.
La madre, Esterina Pagano, attualmente in carcere per 416bis, riciclaggio e turbativa d’asta, è la zia materna di Domenico Bidognetti, mentre il cugino, Giovanni Letizia, era uno dei componenti del gruppo "stragista" che faceva capo a Giuseppe Setola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.