Pollica (Salerno)Nove colpi di pistola calibro 9 sparati a bruciapelo. Cosi la camorra, la notte di domenica, si è sbarazzata del sindaco Angelo Vassallo, 57 anni, eletto in una lista Civica vicina al Pd. Adesso Pollica, le frazioni di Acciaroli e Pioppi e il Cilento sono in lutto.
Due sicari hanno intercettato Vassallo mentre a bordo della sua Audi Station wagon, stava tornando a casa. Erano le 23 circa, a circa 100 metri dalla sua abitazione, i sicari sono entrati in azione: lo hanno assalito dal lato del suo finestrino, poi hanno premuto il grilletto. Soprannominato il «pescatore» per la sua passione per il mare, Vassallo è morto sul colpo. La sua auto è stata trovata dai carabinieri di Vallo della Lucania ferma sul ciglio della strada con il freno a mano tirato.
A dare l'allarme sono stati la moglie e il fratello di Vassallo. La donna non vedendolo rientrare e trovando muto anche il telefonino ha chiesto aiuto al cognato. Angela Amendola e Giorgio Vassallo si sono messi alla sua ricerca. Verso mezzanotte è stata la donna a scorgere l'auto del marito ferma nella stradina che porta a casa. Angela ha capito tutto ed è scoppiata in lacrime. Proprio ieri, Vassallo avrebbe dovuto partecipare al festival di Venezia dove è in concorso il film di Mario Martone «Noi credevamo», ambientato a Pollica. Al suo posto è andato un assessore. Chissà se si fosse recato a Venezia avrebbe salvato la vita ma per quanto tempo? La camorra sa aspettare, agli appuntamenti di morte non manca mai.
I carabinieri si sono messi subito al lavoro. Nella notte il procuratore di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo si è recato a Pollica per coordinare le indagini. Gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo sul lavoro finora svolto. La pista camorristica è la privilegiata da pm e investigatori. Vassallo viene definito da colleghi e amici, un uomo di grande rigore morale, stimato per il suo lavoro in difesa dell'ambiente e del mare principalmente, per le sue battaglie per la raccolta differenziata dei rifiuti. Del profilo morale della vittima ha parlato il procuratore aggiunto Alfredo Greco. «Era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava». Ma, il magistrato rivela anche che Vassallo «negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende». Le parole del Pm fanno ritenere che la vittima possa essere stata uccisa per vicende legate alla sua attività di sindaco.
Tra gli ultimi a vedere in vita Vassallo è stato il collega sindaco di Cuccaro Vetere, Simone Valiante. «Era sereno, nulla lasciava presagire la tragedia. Siamo stati assieme fino alle 5 e mezzo del pomeriggio».
Addolorata per l'omicidio di Vassallo si dice il ministro Mara Carfagna. «Colpire un sindaco non significa solamente stroncare una vita e annullare quella dei familiari, ma tentare di sferrare un colpo alle istituzioni, cioè all'intero Paese». Piange il Pd, Massimo D'Alema ricorda che «Angelo Vassallo ha interpretato il suo mandato con passione civile ed estremo coraggio».
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