«La Campania è una regione fondata sui debiti»

Un danno d’immagine da 10 milioni di euro l’anno: la Corte dei conti quantifica gli effetti negativi sulla Campania provocati dall’emergenza rifiuti. In 14 anni, il periodo da quando la regione è finita nel tunnel, il danno complessivo è dunque di ben 140 milioni. Insomma, si è trattato di un’autentica tragedia per le finanze pubbliche e i cittadini. E poi consulenze e premi di produzione facili, debiti pagati contraendo altre obbligazioni, spese disinvolte: è una Campania fondata sul debito e sulla gestione allegra della finanza pubblica quella che emerge dalla relazione annuale della procura regionale della Corte dei conti. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura contabile, per la prima volta, anche la finanza derivata, con inchieste per «vedere chiaro» sulle operazioni di rimodulazione del debito avviate dalla Regione e dai Comuni di Napoli e Caserta. Lungo l’elenco delle spese oggetto di critiche: dai 222.000 euro finanziati dalla Regione per il corso di formazione professionale mai svolto all’università Popolare di Caserta ai 60.000 per l’allestimento di un presepe nella sede regionale di New York fino ai 14.000 impegnati ma non spesi dalla Provincia di Napoli per comprare foulard da distribuire, sono tanti i casi di elargizioni e sprechi accertati dalla magistratura contabile. L’attività della Corte - è stato sottolineato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario - conferma anche per il 2007 in modo più marcato un’ attività lesiva delle pubbliche finanze in Campania.


«Le violazioni di legge che coinvolgono amministratori e soggetti pubblici a vari livelli - ha spiegato nella sua relazione il procuratore Arturo Martucci di Scarfizzi - sono sempre più diffuse e meno inquadrabili nel paradigma tipico della responsabilità amministrativa. Ma ciò che preoccupa è che fattispecie illecite prima avvertite come patologiche ora sono considerate, anche nella pubblica opinione, normali. Siamo alla quotidianeità».

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