Roma«Sono capperi!». No, non è unimprecazione, ma si tratta proprio della pianta mediterranea spontaneamente sbocciata sulle torri del Maschio Angioino. Il castello è ormai vittima dellincuria: clochard accampati, scritte dei writer e ora anche capperi che saran pure ornamentali ma potrebbero danneggiare il monumento con le loro radici.
Napoli e la Campania governata dal centrosinistra sono così: da unemergenza allaltra. Il vento però sta cambiando e le amministrative potrebbero segnare quella che il coordinatore campano del Pdl, Nicola Cosentino, definisce «una svolta storica, una rivoluzione» perché dal 1993 gli enti locali sono sempre stati gestiti dal centrosinistra. Da domani sera le Province di Napoli, Salerno e Avellino e molti Comuni potrebbero cambiare colore.
Non solo Emilia Romagna e Toscana, dunque, il Pd sta per salutare un altro pezzo importante del suo bacino di consensi. La soluzione del problema-rifiuti da parte del governo Berlusconi con il premier sempre in prima linea ha segnato linizio della fine dellera di Bassolino o governatore. Ultimo segnale del crepuscolo pd la sortita dellassessore regionale al Turismo, Claudio Velardi, uno del «gruppo Lothar» di DAlema a Palazzo Chigi. «Non voterò, preferisco andare al mare», ha dichiarato. Il Pd ha battagliato tanto per candidare alla Provincia lex ministro Gigi Nicolais contro il pdl Luigi Cesaro e poi lo si molla così. Veltroni aveva invocato le dimissioni di Bassolino e un megarimpasto dal sindaco Iervolino: sè dimesso lui, loro sono ancora lì.
Non sorprende la realtà raccontata da Cosentino: «Il centrosinistra non si sta impegnando più di tanto in campagna elettorale, mentre la gente, che prima ci votava quasi sottobanco, ora organizza manifestazioni pubbliche a nostro favore». Non son tutte rose e fiori: i disoccupati organizzati cercano di sabotare gli appuntamenti del Pdl e qualche gazebo viene dato alle fiamme. «La gente vuole cambiare e noi governeremo perché se dovessimo mantenere i vecchi rapporti clientelari nessuno ce lo perdonerebbe», conclude Cosentino. Le cifre spaventano: tra il 2000 e il 2006 il Sud, Campania in testa, ha speso 106 miliardi di fondi europei senza produrre quasi nulla a livello infrastrutturale. Il corso regionale di formazione per veline di Bassolino, bloccato a furor di popolo, è però rimasto negli annali come gli 8 miliardi di deficit sanitario.
Nuova musica pure a Salerno e Avellino.
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