Campania, tre speleologi bloccati in una grotta: "Sono vivi e stanno bene"

Sono bloccati in una grotta a causa di una piena improvvisa tre speleologi pugliesi scomparsi nel salernitano. I sub del Cnsas li hanno raggiunti: "Sono vivi e stanno bene"

Campania, tre speleologi 
bloccati in una grotta: 
"Sono vivi e stanno bene"

Bari - Sono rimasti bloccati in una grotta a causa di una piena improvvisa tre speleologi pugliesi scomparsi nel salernitano. Sono vivi e in buone condizioni e non dovrebbero neppure avere bisogno di cure anche se, secondo le prime stime, ci vorranno almeno otto ore per tirrali fuori.

Presenti medici e infermieri Sul posto sono presenti comunque fin dalle prime ore della mattinata un medico e un infermiere del Cnsas della Puglia, ed è in arrivo anche un medico dal Cnsas del Lazio, pronti ad intervenire per portare i soccorsi, non appena sarà possibile accedere liberamente al di là del sifone. Si tratta - informa il Cnsas - di medici specialisti nell’emergenza ad alto rischio nell’ambiente ipogeo, (qualifica riconosciuta dall’art.6 della legge 74/01) preparati ad operare in "ambienti ostili e confinati", quale appunto l’ambiente ipogeo.

Tre speleologi salentini
Sarebbero tutti salentini, due della provincia di Lecce, uno di quella di Brindisi, i tre speleologi rimasti intrappolati a causa della piena in una grotta del salerinitano. Si tratta - a quanto si è appreso - dei leccesi Antonio De Leo, di 43 anni e Gianluca Selleri, di 36 anni e del brindisino Cosimo Leone 30 anni.

I sub nella grotta Nella grotta si sono calati i sub dei Vigili del Fuoco e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologi (Cnsas) di Puglia e Basilicata.

È infatti fallito - rende noto l’ufficio stampa del Cnsas - il primo tentativo di svuotamento del sifone con l’ausilio di pompe. I sub tenteranno ora di perlustrare la parte allagata per trovare sistemi per trarre in salvo gli speleologi bloccati.

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