Campidoglio-2, trasloco con pochi spiccioli

Due milioni e 455mila euro contro gli oltre 52 milioni previsti nella delibera 106 del 21 giugno 2004, che aveva dato il via libera all'operazione «Campidoglio 2», il grande progetto che prevede il trasferimento nella ex Manifattura Tabacchi all’Ostiense di 4mila dipendenti comunali. Questa, nei bilanci comunali 2005 e 2006, la cifra destinata alla «città dei cittadini» derivante dall’alienazione dei quattro immobili di piazzale Ostiense (la famosa sede Acea), via Tomacelli, via di Porta Lavernale e via del Colosseo. Mentre il ricavato totale previsto dalla vendita gestita dalla società Risorse per Roma, ricordiamo, era di 127,5 milioni di euro. Ma come anticipato le cose sono andate assai diversamente rispetto a quanto stabilito dalla delibera.
Andiamo con ordine: nel bilancio 2005 figurano 95.800.000 euro derivanti dalla cessione dello stabile Acea e destinati a «conferimenti Atac». Ma la prima asta andò deserta e le disastrate casse dell’Agenzia per la mobilità capitolina rimasero a bocca asciutta. I fondi previsti dalla vendita delle proprietà comunali di via Tomacelli, via di Porta Lavernale e via del Colosseo ammontano invece a circa 28 milioni e 329mila euro. Di questi solo 1.856.000 vengono utilizzati per il «Campidoglio 2». E gli altri? 750mila euro vanno al prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero. Per 4.500.000 euro si legge «partecipazioni azionarie Risorse per Roma». Alla ricapitalizzazione della Fiera di Roma arrivano 8.987.107,40 euro e alla manutenzione del patrimonio Erp (edilizia residenziale pubblica, ndr) appena 936.420,25 euro. Fin qui gli incassi derivanti dal pacchetto via Tomacelli-via di Porta Lavernale. Dalla cessione dello stabile di via del Colosseo invece 2.119.648 euro vengono destinati all'acquisto di partecipazioni azionarie di Acea spa in «Zetema Progetto cultura». Altri 1.850.000 alla manutenzione del patrimonio Erp, 1.731.351,65 alla ricapitalizzazione della Fiera di Roma, 5.591.913 euro vanno sotto le voci «ambito Giustiniano Imperatore - costruzione alloggi; largo Bertani; largo Ravizza; viale Aventino; via Tenuta di Torrenova e via Pieve di Cadore». Come se non bastasse, nel gennaio 2005 i tre immobili in questione vengono ceduti all’asta da Rpr per 44.567.500 euro, con un maggiore introito cioè di circa 16 milioni di euro di quello messo a bilancio (28 milioni e 329mila euro).
Si arriva così al 2006. Il 22 giugno la sede Acea di piazzale Ostiense viene finalmente acquistata all'asta per 108 milioni di euro dalla società Beni Stabili presieduta dal patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio. È lo stesso sindaco Veltroni ad annunciare trionfante: «Con la vendita continua il più grande programma di alienazione immobiliare di un'amministrazione comunale. Il ricavato verrà destinato a nuovi investimenti nel trasporto pubblico locale: nuovi autobus, nuovi treni, ristrutturazione di depositi e manutenzione straordinaria». Con tanti saluti alla «città dei cittadini». E infatti nel bilancio 2006 questi 108 milioni di euro figurano così ripartiti: 96.400.000 euro per «investimenti Atac»; 11 milioni per la parte corrente (oneri straordinari Risorse per Roma) e, dulcis in fundo un pugno di euro, solo 600mila, per la destinazione originale: il «Campidoglio 2». Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale di An, Marco Visconti: «È inammissibile che negli anni si tradiscano i contenuti di una delibera per le più varie e disparate esigenze di bilancio.

Ed è altrettanto grave che, nello specifico, i fondi ricavati dalla vendita dell’immobile Acea siano stati utilizzati per ripianare i debiti dell’Atac invece che, come previsto, per un intervento di pubblica utilità come il Campidoglio 2. Un esempio di cattiva amministrazione che non accettiamo e per il quale nei prossimi mesi protesteremo duramente».

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