Il Campo della Memoria accoglie i volontari della Rsi

Il Campo della Memoria accoglie i volontari della Rsi

Stefano Vladovich

Riuniti ai commilitoni. Una cerimonia solenne, seguita da un migliaio di persone quella di ieri mattina al Campo della Memoria di Nettuno, il sacrario militare che ospita i caduti della Repubblica Sociale Italiana. Soprattutto i combattenti della Decima Mas. Sessantacinque le salme traslate da una cappella privata del cimitero del Verano, al camposanto dedicato ai militari che per tre giorni contrastarono l’avanzata americana ad Anzio. Fra le vittime il comandante del battaglione Barbarigo, Umberto Bardelli, al quale è stata riservata l’ultima sepoltura e il picchetto d’onore. «Furono giorni terribili - ricorda il dottor Fiammeri - i ragazzi avevano coraggio da vendere e dal 16 al 18 febbraio del ’44 riuscirono a respingere gli anglo-americani. La mattina del 19 uscì il sole, i caccia poterono decollare e fu la disfatta. Oggi ricordiamo il loro sacrificio anche se questo luogo non è tenuto nella giusta considerazione». A poco più di un chilometro dal «Sicily-Rome American Cemetery and Memorial», in passato il campo della memoria è stato oggetto di aspre polemiche. Fra i partecipanti al rito funebre, officiato da don Francesco Marotta, i senatori di An Mario Palombo e Ajmone Finestra, il sindaco di Anzio Candido De Angelis, gli assessori di Nettuno Marcello Armocida e di Velletri Fiancalo Righini. Militanti della Fiamma Tricolore e di Forza Nuova, schierati davanti alle salme, per tre volte hanno salutato con il braccio teso al grido di «presente». «La mia presenza era doverosa - sottolinea il primo cittadino di Anzio, De Angelis - per rendere omaggio ai ragazzi morti per un valore in cui credevano, la Patria». Una storia zeppa di imprese quella della X Flottiglia Mas (Motoscafi anti sommergibili) che dall’8 settembre del ’43 diventano leggendarie: anziché arrendersi al nemico e far rotta su Malta alcuni reparti comandati dal principe Borghese continuano a combattere su vari fronti. Sono uomini pronti a tutto e che hanno sperimentato le tecniche più innovative: siluri umani, barchini esplosivi, cariche magnetiche, bauletti esplosivi. Come quelli che affondano le navi della flotta nemica nei porti di Algeri, Alessandria, Malta, Suda e Gibilterra. Ma dopo l’armistizio, Borghese si trova senza alcun mezzo navale e con un gruppo di volontari da equipaggiare e addestrare. I tempi stringono e da La Spezia viene inviato sul fronte di Nettuno il battaglione Alberigo. Saranno i giovani caduti ad Ardea, Campo di Carne, Anzio. «Finalmente questi ragazzi possono riposare in un luogo consacrato a loro dedicato - dice il senatore Palombo - che ora è un sacrario militare.

Spero che la riconciliazione nel nostro Paese sia definitiva e che un giorno potremo portare assieme ai partigiani una corona di fiori al Vittoriano, in ricordo di tutti i nostri caduti. Sia i partigiani che i combattenti della Rsi sono morti per i loro ideali e vanno rispettati».

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