«Ho chiesto alla maggioranza di ritirare la proposta di modifica al regolamento per riproporla in un prossimo consiglio», così il sindaco di Rapallo, Mentore Campodonico, mette temporaneamente la parola fine alla battaglia comunale che vede contrapposte maggioranza e opposizione sulla proposta di modifica del regolamento comunale relativa al diritto di accesso ai documenti amministrativi da parte dei consiglieri comunali. Una decisione presa per «riportare la discussione nei giusti binari. Ma anche un dovere istituzionale verso il neoeletto segretario comunale, Roberto Capobianco», aggiunge Campodonico. Una sospensione sine die che fa esultare l'opposizione che, dopo quattro ore e mezza di duro scontro con la maggioranza, canta vittoria. Ebbro di soddisfazione, l'ex sindaco e attuale consigliere di minoranza, Ezio Armando Capurro, cavalca «la sua vittoria»: «Li ho messi in scacco, io da solo contro tredici (consiglieri di maggioranza più il sindaco, ndr). Alla fine se la sono fatta sotto». Con lui gongola tutta l'ala sinistra del consiglio.
Si conclude così, almeno per ora, la battaglia sul regolamento per la disciplina del diritto di accesso ai documenti da parte dei consiglieri comunali. Una disciplina assente nel regolamento comunale e studiata dall'amministrazione per porre un freno alle abnormi richieste di documenti da parte dello stesso Capurro. Oltre 2 mila pratiche sono state fotocopiate e consegnate a Capurro in meno di due mesi. Una montagna di carta, ma anche un continuo impegno per i dipendenti comunali oberati dalle richieste dell'ex sindaco. Da lì la proposta di nuovo regolamento. Una proposta bocciata dall'intera opposizione come «ridicola» (Nicola Costa dell'Ulivo), «gravemente lesiva dei diritti delle minoranze» (Giorgio Brigati, Rapallo futura) e «antidemocratica», per Maria Cristina Gerbi dell'Ulivo che sfodera un «vergognatevi tutti» all'altra ala del consiglio mentre Capurro annuncia un ricorso al Tar. Ma per la maggioranza si è trattato solo di mero ostruzionismo nei confronti di un «provvedimento legittimo» (Fabio Mustorgi, FI).
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