Il campus di Chiavari naufraga nelle parole

Il campus di Chiavari naufraga nelle parole

La giunta provinciale non perde occasione per rendere attuali i versi della canzone: parole, parole, solo e sempre parole. Progetti che nascono parecchi anni fa, prima del 2000, rilanciati e rispolverati periodicamente (a volte, guarda caso, alla vigilia delle elezioni), progetti che, trionfalmente annunciati, avrebbero dovuto ottimizzare definitivamente il polo scolastico di Chiavari, ma che poi sono naufragati miseramente. Il campus avrebbe dovuto ospitare circa 1000 studenti con un investimento di 18 milioni di euro, e avrebbe risolto definitivamente l'assetto dell'edilizia scolastica superiore in Chiavari dove troviamo, in particolare, l'istituto d'arte, il tecnico per ragionieri e geometri, i licei: scientifico, classico, linguistico. Inoltre, la realizzazione del campus avrebbe fatto risparmiare alla Provincia, e quindi alla collettività, 300mila euro di canoni annuali di locazioni. Tutto ciò è naufragato perché la giunta chiavarese (dello stesso colore politico di quella provinciale) boccia il tutto adducendo problemi di traffico e inadeguatezza della rete viaria! Da qui nasce l'indignazione, perché come zona alternativa ne viene proposta un'altra, in via Ghio, a 50 metri in linea d'aria da via S. Chiara e per di più nel centro storico, in una zona che è già satura come viabilità e parcheggi. Guarda caso, l'unica alternativa è un’arteria che sfocia dopo pochi metri nella zona già dichiarata inadeguata per il primo progetto di campus, in piazza del Popolo. I casi sono due: a) spostando i progetti sul territorio chiavarese le amministrazioni della Provincia e del Comune potranno continuare a sbandierarli a scopo elettorale e non, senza mai realizzare nulla; b) si sposta la sede per iniziare con l'acquisizione dei terreni, un intervento edilizio in una zona di pregio che, se concepibile per un privato, è da escludere per un ente pubblico.

Personalmente, credo che la prima ipotesi sia la più aderente alla realtà, perché darà modo di aprire tavoli di concertazione, affidare incarichi per studi di fattibilità, futilità, in cui le amministrazioni di centrosinistra sono maestre. Come sempre nei cittadini resterà il rammarico e la consapevolezza di essere stati presi per i fondelli.
Consigliere di Forza Italia

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