Los Angeles - Alla fine si è spenta. Dopo una lunga battaglia contro il cancro Farah Fawcett è morta. L’attrice statunitense, 62 anni, era stata ricoverata in ospedale lunedì, poco dopo l’annuncio dellle prossime nozze con il compagno Ryan ÒNeal.
Icona della generazione pop È facile dire oggi, 30 anni dopo il vertice del suo successo, che Farrah Fawcett - scomparsa oggi a 62 anni - è stata un mito esemplare del sogno hollywoodiano e un’autentica icona generazionale, quella che negli anni ’70 scopriva la cultura un pò plastificata della generazione pop. In realtà la vita di questa attrice-meteora nello star system rimase segnata drammaticamente dalla malattia (una forma cancerogena degenerata due volte) che ha segnato tutta la seconda parte della sua esistenza vedendola in prima linea, con coraggio e impegno civile, impegnata nelle attività di sostegno alla ricerca scientifica.
La stella di Hollywood Nata a Corpus Christi, Texas, il 2 febbraio 1947, aveva tutti i requisiti della tipica bellezza americana: misure da concorso, capelli biondi e sguardo chiaro, successo facile fin da quando i suoi compagni di scuola la votarono beautiful woman nei primi anni ’60. Da lì il passo per piccole apparizioni televisive fu breve così come il legame, nel 1968, con la star tv Lee Majors, ratificato in matrimonio cinque anni dopo. La sua fotografia in una vasca da bagno fece il giro d’America con un servizio da calendario venduto in più di oltre 8 milioni di copie. A questo exploit si deve il suo successo tv poichè i produttori Spelling e Goldberg la scelsero per il ruolo di Jill Munroe nella serie delle Charliès Angeles nel 1976. Un anno dopo lasciava però il set ritornandovi solo per una serie di fortunati episodi e nel 1980, ottenuto il divorzio, sposava Ryan ÒNeal, con cui avrebbe vissuto per 17 anni dando alla luce Redmond e ottenendo una tardiva riconciliazione con la prima figlia del marito, l’attrice Tatum. Poi l’annuncio del matrimonio, dopo tanti anni, solo pochi giorni fa. In verità i suoi film non sono molti e nemmeno di grande successo personale.
Il cinema e la fama Lavorò con Stanley Donen (Saturn 3, del 1980), Alan Pakula (Ci penseremo domani, del 1988), James Orr, che fu anche suo compagno di vita (L’uomo di casa, del 1995), Robert Duvall (L’apostolo, del 1997). Le sue ultime apparizioni cinematografiche furono per Robert Altman (Il dottor T e le donne, del 2000) e Lance Riviera (The cookoud, del 2004). "La ragione per cui i ragazzi americani - diceva con buona dose di autoironia - preferiscono la bellezza al cervello sta nel fatto che vedono meglio di quanto non pensino".
Di carattere generoso e aperto, profondamente legata fino all’ultimo a Ryan ÒNeal, non ha mai voluto far mistero della sua malattia e si è messa alle spalle bellezza, gioventù e successo preferendo a tutto uno stile di vita da vera americana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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