Candidato La prima cosa bella E Paolo Virzì corre per l'Oscar 

La prima cosa bella di Paolo Virzì è stato designato dall’Italia come candidato all’Oscar 2010 per il miglior film straniero. L'entusiasmo del regista livornese: "Molto orgoglioso e caricato di una bella responsabilità"

Candidato La prima cosa bella 
E Paolo Virzì corre per l'Oscar 

Los Angeles - E' La prima cosa bella di Paolo Virzì la pellicola designata dall’Italia come candidato all’Oscar 2010 per il miglior film straniero. Si è imposta su pellicole come Baciami ancora di Gabriele Muccino, Io sono l’amore di Luca Guadagnino e Mine vaganti di Ferzan Ozpetek.

La designazione di Virzì La prima cosa bella di Paolo Virzì è stato designato come candidato italiano per l’Oscar straniero da un comitato di selezione istituito, in accordo con l’Academy Awards, presso l’Anica e composto dai premi Oscar Gabriele Salvatores e Dante Ferretti, dai critici Alberto Crespi, Roberto Escobar e Alessandra Levantesi, dalla giornalista Gloria Satta, dai produttori Conchita Airoldi, Angelo Barbagallo, Aurelio De Laurentiis, Adriano De Micheli, Mario Gianani e Fulvio Lucisano, dai distributori Paolo Ferrari e Andrea Occhipinti e dal direttore generale per il Cinema Nicola Borrelli. Il meccanismo di votazione si è svolto stamattina nella sede Anica di Roma con un’audizione dei produttori dei singoli film autocandidati da parte della commissione di selezione, che subito dopo si è pronunciata attraverso un voto. La prima cosa bella sarà a sua volta esaminato da una commissione dell’Academy Award, insieme ad altri film provenienti dalle cinematografie di tutti i continenti. Il 25 gennaio 2011 si saprà quali saranno i cinque film stranieri nominati che si sfideranno domenica 27 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles. 

La trama del film E' un film corale, ambientato negli anni Settanta, che racconta la forza delle donne e vuole essere anche un omaggio alle origini del regista e a sua madre. Racconta la storia della famiglia Michelucci, una famiglia particolare, e di una mamma vitale e piena di attenzioni per i suoi figli, interpretata da giovane da Micaela Ramazzotti e poi da Stefania Sandrelli. Anna ha due bambini, Valeria e Bruno: quando il marito la lascia per gelosia lei deve ricominciare da capo e inventarsi una vita: riesce a trovare tante soluzioni anche grazie agli uomini che incontra e nonostante le difficoltà non perde mai la positività e il sorriso. I suoi figli, da grandi interpretati da Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi, subiranno le conseguenze dell’infanzia nomade e quando cresceranno le loro strade si divideranno per ritrovarsi solo da adulti in occasione della malattia della madre ormai anziana. Scritto da Virzì insieme a Francesco Bruni e Francesco Piccolo, La prima cosa bella è uscito lo scorso gennaio nelle sale; con 18 candidature ha vinto tre David di Donatello, (per la miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista), ne ha ottenute 10 ai Nastri d’Argento, vincendone poi quattro, ottimi incassi al botteghino italiano e successi anche all’estero, agli Open Roads di New York e al Festival di Shanghai. Il 25 gennaio la commissione dell’Academy Award sceglierà i cinque film stranieri che si contenderanno l’Oscar.

L'esultanza del regista "Molto orgoglioso, caricato di una bella responsabilità e però fiducioso. Domani partiamo per Los Angeles, cominciamo la campagna per i Golden Globes e chiudiamo la trattativa per la distribuzione americana": è contento, adrenalinico, Paolo Virzì commentando la designazione di La prima cosa bella come film italiano candidato all’Oscar per il miglior film straniero. "Questo film, e io sono il primo a essere stupito perché sono una bestia, è pieno di amore e anche di un sentimento di conciliazione con i dolori della vita, elementi questi universali che spero colpiscano i membri dell’Academy e il pubblico americano. E poi c’è l’Italia, una Toscana verace che non è certo stereotipata" aggiunge Virzì.

Virzì corre per l'Oscar La pellicola del regista livornese si è imposta sugli altri nove film in lizza: Baciami ancora di Gabriele Muccino, Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo, La doppia ora di Giuseppe Capotondi, Io sono l’amore di Luca Guadagnino,

Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, La nostra vita di Daniele Luchetti, Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, L’uomo che verrà di Giorgio Diritti e Venti sigarette di Aureliano Amadei.

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