Gianandrea Zagato
Dieci chili di semi di canapa distribuiti ai passanti. Prima azione elettorale di Francesco Purpura, che annuncia la sua candidatura per Rifondazione comunista al Comune di Milano.
Dieci chili di semi che, seguendo facili istruzioni per luso, nel giro di cinquanta giorni o poco meno diverranno rigogliose piante di marijuana: rose, gardenie e gerani che spuntano da terrazzi e balconi meneghini si alterneranno così a piante da fumare alla faccia della nuova legge voluta dal governo per contrastare la diffusione delle droghe. Iniziativa che, oggi, Purpura attua perché la città «porti a Palazzo Marino una figura di rottura» ovvero «esprima in prima persona le voci dei movimenti, dei precari nella vita e nel lavoro, dei giovani e degli studenti, dei migranti e dei non proibizionisti». Categorie ovviamente tutte incarnate dal trentaduenne collaboratore dellassessore provinciale Irma Dioli, che nel suo curriculum vitae vanta due condanne passate in giudicato per violenza in manifestazione e resistenza a pubblico ufficiale. Due condanne che, evidentemente, Rifondazione comunista giudica come medaglie al merito per chi, nel passato, guidava le manifestazioni dei leoncavallini e le okkupazioni di stabili come lex deposito Enel di via Procaccini.
«Franz è persona seria, equilibrata che, giorno dopo giorno, dimostra una maturità di peso» commenta lassessore Dioli, candidata alla Camera per Rifondazione dietro Fausto Bertinotti.
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