Cantautore Intanto esce il documentario su Bobo Rondelli
13 Maggio 2009 - 02:05Dovreste sentire come Bobo Rondelli imita la voce di Mastroianni. Spiccicata, anche nella cadenza svogliata, alla Oblomov, da «ma che ci faccio qui?». Rondelli è «Luomo che aveva picchiato la testa», dal titolo del toccante/divertente ritratto che Virzì ha dedicato al cantautore livornese, un po Gaber, un po Testa e molto Piero Ciampi. Il documentario, costato 40mila euro, sarà in edicola sabato col «Tirreno» e più tardi passerà su Sky. Quasi un eroe popolare, in città, questartista irregolare, anarchico, finto cinico e molto scorticato, che il comico Paolo Migone definisce «il Tom Waits di Livorno» e David Riondino «un poeta glocal». Gran frequentatore di Case del Popolo, spesso per pochi spiccioli, il 45enne Bobo non si ferma di fronte a nessuno. Per una battuta si giocò un contratto discografico che conta, forse una carriera a Milano. Ma lui, che pure ha raccontato «laccartocciarsi di Livorno su se stessa», non potrebbe vivere fuori da questo «postaccio fetente». Negligente, spavaldo e malinconico come la sua città, Rondelli emerge dal film - affettuoso e mai stucchevole - come uno strano reperto. Per Virzì, che lo associa a De André, pur nella diversità del registro tragicomico, «Bobo catalizza il dolore di una comunità», e certo le sue canzoni, alcune davvero belle, intrecciano echi folk e personaggi fuori di testa (non a caso il suo gruppo si chiama Ottavo Padiglione).
I baffetti da sciupafemmine non traggano in inganno.