National Geographic Channel «sbarca» alla quarta edizione del Festival della Scienza presentando in anteprima assoluta per l'Italia il documentario «Una vita con le balene», attraverso gli occhi e gli studi di Roger Payne, il più illustre studioso di cetacei al mondo.
L'Acquario di Genova trasformato per l'occasione in una grande sala cinematografica, è diventato così domenica sera la sede naturale per la presentazione del film-intervista, scritto, prodotto e diretto dal biologo marino, impegnato da quarant'anni a svelare i segreti della vita delle balene.
Duecentocinquanta spettatori «privilegiati» dopo una lunga fila davanti all'ingresso dell'Acquario hanno potuto così assistere alla proiezione di filmati inediti e immagini di repertorio: dalla sorprendente scoperta sul canto delle balene nei primi anni 70' (insieme a Scott McVay) all'impegno di oggi nel documentare e denunciare lo stato d'inquinamento degli oceani e non ultima la lotta per la moratoria sulla caccia alle balene. La scelta di Genova, considerata la «capitale» dei cetacei e per l'intensa attività scientifica e divulgativa svolta all'interno dell'Acquario, non è dunque casuale.
Tra il pubblico ragazzi ma anche nonni e nipoti e studiosi del settore. Molti non sono riusciti a entrare visto il limitato numero dei posti in sala, comunque il documentario andrà in onda il 3 dicembre alle 21 su National Geographic Channel (canale 402 di Sky).
«Grande esperto di bioacustica marina Roger Payne ha al suo attivo più di cento spedizioni - spiega Antonio Di Natale, responsabile scientifico dell'Acquario, nonché compagno di lavoro del noto biologo -. Ha scoperto che i canti delle megattere cambiano nel corso del tempo e che megattere delle stesse regioni geografiche tendono a cantare canzoni simili. Payne ha inoltre ipotizzato che i suoni emessi dalle balenottere comuni e dalle balenottere azzurre sono udibili dagli individui di questa specie in ogni mare del mondo».
«Una vita con le balene» sottolinea anche l'impegno ambientalista del biologo americano. Dalle coste della Patagonia alle Bermuda, il ricercatore insieme alla sua famiglia, ha visitato ogni angolo del globo per diffondere la sua causa: difendere queste creature dai predatori. Emerge infatti che a causa dell'inquinamento e della caccia, alcune specie di balene si sono ridotte drasticamente e rappresentano il 5 per cento della loro popolazione originaria; basta pensare che in un solo anno il numero delle balenottere azzurre nel pianeta è diminuito del 10 per cento.
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