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Caos Juve, contestazione Uova e bottiglie dai tifosi Schiaffo in testa a Zebina

Bianconeri in crisi senza pace: decine di tifosi fuori dall'hotel della squadra. Prima cori e fischi, all'uscita dei giocatori lanciate bottiglie e uova contro i finestrini. Colpito il difensore: "Aggressione razzista". Zaccheroni: "Incivili"

Caos Juve, contestazione 
Uova e bottiglie dai tifosi 
Schiaffo in testa a Zebina

Torino - La Juve è sempre più in crisi e riparte la contestazione dei tifosi verso la squadra. All’uscita dall’hotel già presidiato dalla mattinata da un centinaio di supporter la situazione si è fatta più calda, con lancio di uova e bottiglie contro i giocatori che dovevano salire sul pullman e raggiungere lo stadio dove alle 15 è in programma la gara con l’Atalanta. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine. In mattinata alcune decine di tifosi, alcuni dei quali con bandiere, hanno urlato slogan in particolare contro Cannavaro, Zebina e Melo. Molti i curiosi che si sono fermati a guardare i tifosi che protestavano.

Lanci e scontri Il pullman della squadra ha fatto fatica a partire. Soltanto l'intervento della polizia in tenuta antisommossa ha permesso alla squadra di riuscire a raggiungere lo stadio. I tifosi hanno cercato in tutti i modi di bloccare il veicolo, mettendosi anche davanti e continuando a lanciare uova e bottiglie. Per spostare gli ultras esagitati, che hanno lanciato numerose bottiglie di birra vuote anche contro i poliziotti, è stata fatta qualche carica di alleggerimento ed è stata anche data qualche manganellata. Momenti di tensione si sono avuti successivamente, con il pullman ormai partito, quando la Digos ha bloccato un giovane per identificarlo e ha cercato di farlo salire su una vettura. Quest’ultima è stata circondata dagli ultras e soltanto con nuova carica di alleggerimento i tifosi si sono allontanati, pur continuando a lanciare bottiglie. L’obiettivo dei manifestanti era impedire di fare partire l’auto e, nel caso, ribaltarla. Secondo le forze dell’ordine, i tifosi rappresentavano sostanzialmente quattro club: Drughi, Tradizione, Viking e Nucleo. Molte, infine, le persone comuni o i turisti che si sono fermati a guardare divertiti i tafferugli e hanno fotografato le scene. Danneggiata una motocicletta durante gli incidenti.

Schiaffo a Zebina "Le mani addosso non fanno parte del mondo civile". Alberto Zaccheroni, allenatore della Juventus, stigmatizza l’episodio avvenuto a poche ore dal match contro l’Atalanta. All’uscita dall’albergo, sede del ritiro, la Juve è stata duramente contestata da decine di tifosi. Una persona si è avvicinata al difensore Jonathan Zebina e l’ha colpito con uno schiaffo alla nuca. "La contestazione era annunciata, è legata all’amore dei tifosi delusi per i risultati. Ma le mani addosso non fanno parte del mondo civile. Alle contestazioni dobbiamo rispondere in campo, mantenendo la concentrazione per 90 minuti e non per 45. Ora dobbiamo far leva sulla risorsa migliore che abbiamo, il nostro orgoglio" dice Zaccheroni a Sky Sport.

Il difensore: "Razzisti" La lettura di Zebina dell’aggressione subita prima della gara con l’Atalanta è una sola e ha a che vedere con il razzismo. "Sicuramente - dice Zebina -. Io ho un carattere irruente e rispondo. Anche il brutto gesto che contro il Fulham ho rivolto a quella parte di tifoseria che mi contesta per quello". Zebina aggiunge: "È una brutta cosa per l’immagine del calcio italiano che non si merita questo. Le Federazione deve fare qualcosa. Io probabilmente resterò a vivere in Italia, però queste immagini vanno combattute con più forza, l’Italia si merita di meglio. Non credo che l’Italia sia un paese razzista. Sono gruppi con idee estremiste? Ma tutti i Paesi hanno questi problemi, non solo l’Italia" ha aggiunto.

Identificato un tifoso Gli attimi di tensione che hanno caratterizzato la contestazione di stamani ai giocatori della Juventus hanno portato all’identificazione del tifoso che ha colpito Zebina e a un’accusa per danneggiamenti nei confronti di un secondo sostenitore bianconero. A colpire il difensore Zebina con uno schiaffo alla nuca è stato un incensurato di circa 31 anni, appartenente a un non meglio precisato gruppo di ultras della Juventus. Un secondo tifoso, affiliato al gruppo dei Drughi, è invece indagato per lancio di oggetti e danneggiamento al pullman della squadra bianconera, preso di mira da alcuni tifosi bianconeri durante la contestazione. Per il tifoso che ha colpito Zebina è probabile la formulazione di un’accusa anche in assenza di una denuncia da parte del calciatore francese.

Sciopero del tifo Come annunciato, gli ultras delle curve bianconere hanno "scioperato" posizionandosi fuori dagli spalti, davanti all’uscita dei giocatori dagli spogliatoi. Sono circa trecento. I pochi rimasti dentro lo stadio hanno fischiato Melo, Diego, Zebina, Cannavaro alla lettura delle formazioni, riservando applausi solo a Del Piero e Marchisio.

La partita con l’Atalanta è iniziata in un clima insolitamente silenzioso.

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