Capello provoca i rossoneri: «Fortuna è il gollonzo di Inzaghi»

Il tecnico juventino risponde per le rime anche a Galliani: «Lo spettacolo siamo noi». E sul domani: «Ho voglia di sfide»

Alessandro Parini

da Torino

Domanda di un giornalista spagnolo: «Signor Capello, ha ancora voglia di avventure?». Risposta: «Certo che sì, altrimenti me ne starei chiuso in casa». Il che, alla vigilia di Juve-Milan, può volere dire tutto e niente. Il derelitto Real Madrid di questi tempi può essere considerato un’avventura affascinante, una sfida di quelle impossibili da non raccogliere? Probabilmente sì. Quindi non resta che attendere fine stagione e prendere atto delle decisioni di Capello, il quale secondo alcuni potrebbe liberarsi (senza alcuna penale) dal contratto che lo lega alla Juve anche per la prossima stagione nel caso in cui arrivasse il trionfo in Champions League: gli spagnoli sperano e gli juventini aspettano, questo è il concetto.
Ci sarebbe anche Juve-Milan, nel frattempo, un po’ svuotata di significati al punto che Moggi si lascia scappare che «la Juve rischia poco» e Capello spera «abbia ragione chi sostiene che, se pur perdessimo, non cambierebbe nulla per la vittoria del tricolore. Abbiamo a disposizione il primo match-ball: loro cercheranno di tornare in gioco, noi proveremo a tenerli lontani. Nessuno risentirà dell’impegno di Champions: quando passi il turno, la fatica non sai cosa sia». Giusto un paio di dubbi: Del Piero o Ibrahimovic in coppia con Trezeguet? Ibra, pare. E sulla destra, Camoranesi o Mutu? Favorito Mutu.
E a proposito di Europa, Capello proprio non ci sta a classificare come fortunata l’avventura col Werder: «Io sono contento di quello che abbiamo fatto e non sono d’accordo con chi sostiene che stiamo accusando un calo fisico: la verità è che nei secondi tempi corriamo ancora più dei nostri avversari. Siamo stati fortunati in occasione del gol che ci ha garantito il passaggio del turno, è vero, ma eravamo stati sfortunati prima se ci ricordiamo le strepitose parate del loro portiere. Non mi sembra poi che il Milan abbia tanto da lamentarsi: col Bayern, Inzaghi ha trovato il gollonzo del 3-1 proprio mentre i tedeschi si stavano rendendo pericolosi. Quindi siamo pari: forse la nostra buona sorte ha provocato un effetto maggiore perché arrivata quasi allo scadere». Schermaglie. Come l’annosa questione, riproposta da Galliani, se il Milan giochi meglio della Juve: «Ognuno vede lo spettacolo a proprio modo – è il parere di Capello -. Io dico che ci sono giocatori con certe caratteristiche e altri che ne hanno di diverse, tutto qui. A me piace la mia Juve concreta, che non mi pare poi non abbia fatto il proprio dovere in termini di gol segnati e di gusto estetico da soddisfare».
Da vendicare, ammesso che abbia un senso, c’è l’1-3 dell’andata, unico ko subito in campionato: «Io però proprio quel giorno capii di avere a disposizione una grande squadra: lo dissi immediatamente, i fatti mi hanno dato ragione». Una squadra che stasera potrà permettersi il lusso di aspettare, facendo sfogare i rossoneri: «Mi aspetto un Milan propositivo, sono loro che devono fare la partita», ha buttato lì Capello: «Giraudo al Milan insieme a Galliani? Dovrebbero mettersi d’accordo sul da farsi. Nelle società servono ruoli precisi, non bisogna sovrapporsi». Di sicuro, Juve e Milan sono sempre realtà molto vicine, ai confini di un’amicizia che comunque è impossibile definire non interessata.

Il sogno (loro) sarebbe quello di ritrovarsi il 17 maggio a Parigi, nella finale di Champions che rappresenterebbe la rivincita di quella di Manchester 2003: l’urna ha detto che potrebbe accadere, ma prima ci saranno altri due ostacoli (a testa) da superare. Nel frattempo, stasera, si sfideranno per il campionato: sapendo però che la corsa al tricolore appare già segnata.

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