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Capello, Sacchi e Lippi in tv come tre massimi sul ring

Rai, Mediaset e Sky cercano il ko con tre assi della panchina. Con un po’ di fantasia non è difficile pensarli con i guantoni ai pugni: tutti e tre si stimano (probabilmente), ma non si amano. Proprio per questo la sfida sarà interessante. La Rai ha scelto Capello, profilo ideale per una rete istituzionale dove commenterà nazionale e Champions. Mediaset si affiderà a Sacchi come l’anno passato. Sky sta prendendo accordi con Lippi

Capello, Sacchi e Lippi in tv come tre massimi sul ring

Se la Tv fosse un ring non ci potrebbe essere niente di meglio per elettrizzare le folle: immaginate Capello simil Rocky Marciano, inarrestabile e invincibile carroarmato, Sacchi simil Cassius Clay furbo chiacchierone, ma vivace e diversificante, Lippi simil Mike Tyson, scorbutico dispensatore di ko. Qui si parla di campioni della panchina, ma con un po’ di fantasia non è difficile pensarli con i guantoni ai pugni: tutti e tre si stimano (probabilmente), non si amano. L’idea è di vederli su un ring virtuale, ognun sulla sua rete, l’un contro l’altro armati di chiacchiere, opinioni e commenti tecnici. Quel che dice l’uno potrà andar bene all’altro, ma basterà una virgola diversa per far pensare: visto! Sacchi ha detto una cosa, lui (in genere Capello) il contrario. Lippi sostiene quel giocatore e l’altro (in genere Capello) preferisce quell’altro.
Stavolta l’idea televisiva è gustosa quanto le trasmissioni che Rai, Mediaset e Sky ci stanno preparando per il prossimo campionato. La Rai ha scelto Fabio Capello, profilo ideale per una rete istituzionale dove commenterà nazionale e Champions. Mediaset si affiderà ad Arrigo Sacchi come l’anno passato: rete e tecnico più innovativi. Sky sta prendendo accordi con Marcello Lippi: all’insegna dell’esser più corsari. Lippi ha il sangue del marinaio, Sky il sangue di una rete sbarazzina. Se poi guardiamo la cosa dal punto di vista geografico, ci siamo. Capello friulano di Pieris, grugno duro ora e sempre, propone la credibilità al potere. Sacchi romagnolo di Fusignano, non ci fa mancare i dogmi ma neppure quel pizzico di fantasia che ti tien sveglio. Lippi toscano di Viareggio, è fumantino quel tanto da farti saltare sulla poltrona ad ogni istante. Tre modi di essere per tre modi di veder Tv e gustarne la varietà in nome del calcio che, comunque lo si guardi, non è mai uguale per tutti.
Detti i pregi, non si possono dimenticare i difetti. Anzi il difettuccio comune. Capello, Sacchi, Lippi, bravi in panca d’accordo: lo dicono i risultati. Ma simpatici? Non proprio. Meglio: difficile che tutti e tre lo siano per tutti. Diciamo: più o meno simpatici, con accentuazione verso il meno. Ma in Tv anche simpatia o antipatia fanno audience.
Tirando le somme: operazione perfetta. Se Rai, Mediaset e Sky non ci tradiranno, loro non tradiranno. Insomma non ci faranno addormentare come certi cultori dell’ovvio e dell’assoluto bipartisan. Vero è che il nostro trio non ha bisogno di trovar lavoro e neppure di farsi amici e nemici, tanto li conta già abbondanti. Marciano-Capello, Clay-Sacchi e Tyson-Lippi possono permettersi di raccontarci il calcio minuto per minuto, pausa su pausa, polemica dopo polemica, senza pensare alla pagnotta o al futuro. Già, il futuro.

Vista l’età, magari in Tv.

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