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Capello salva il Mondiale con un gol di Defoe il bomber che ama l’aglio

Capello non lascia. Raddoppia. L'Inghilterra non è la Francia. Un gol, un palo, sette occasioni clamorose e, a momenti, gli inglesi si facevano raggiungere all’ultimo minuto dagli sloveni, modestissimi. Ci mancava soltanto il pareggio a complicare un pomeriggio strano per l’Inghilterra e per il suo allenatore. Jermain Defoe è l’eroe, il suo gol nel primo tempo ha sbloccato le gambe e la testa della squadra, più lucida e veloce rispetto alle due prime macabre esibizioni. Capello ha cambiato gli uomini e ha trovato lo spirito, nel finale ha tolto dal campo anche Wayne Rooney che aveva corso più di tutti gli altri ventuno e, ciuco di recuperi, aveva mandato contro il palo il pallone del due a zero tranquillante. Hanno giocato meglio Lampard e Gerrard, è stato puntuale Terry e James tra i pali ha ribadito di essere il migliore del trio dei portieri portati in Sudafrica, sicuramente migliore dello sciagurato Green.
Jermain Defoe, dunque. È un attaccante vero, più vero di Heskey e di Crouch, più veloce e più opportunista, ha il senso del gol, di rapina. Forse non sa gestire la palla, non sa far rifiatare la squadra, se può passare il paragone con un killer nostrano delle aree di rigore, direi Inzaghi e chiedo scusa a Pippo.
Defoe è un ragazzo di origini caraibiche ma di imprevedibile cultura latina. Perché? Dovrei chiederlo a una delle sue fidanzate Charlotte Mears che gli cucina le lasagne con l’aglio, non c’è giorno che la pastasciutta non sia presente sulla tavola di Jermain, non era il cibo tipico di Santa Lucia e di Dominica, la terra dei suoi genitori, ma l’aria di Londra gli ha fatto scoprire il piacere della vita. Per un inglese, poi, c’è un altro scoop: Defoe non beve alcol, roba da inchiesta di Scotland Yard. È così fissato del proprio corpo, della salute, del fisico pronto per qualunque partita che si è fatto isolare la camera da letto in modo da avere meno ossigeno, così provocando la rarefazione dell’aria, una specie di effetto montagna, su consiglio di un medico, così migliorando la respirazione.
Una nota ancora su miss Charlotte: ha allestito una cucina da mille metri quadri con sei forni e fuochi che costano duecentocinquantamila euro e due frigoriferi che contengono ognuno centotrentadue bottiglie di vino francese e italiano. Insomma Defoe non si è fatto mancare nulla, ha superato il dramma della scomparsa del fratello Jade, morto dopo un’aggressione notturna ai giardini di Walnut, a Leytonstone, ha evitato una squalifica dopo aver morso il braccio di Mascherano, a ventisette anni ha già messo in valigia ogni tipo di esperienza e viene considerato, adesso che è partito Ronaldo dal Manchester United, il sicuro capocannoniere del campionato inglese.
Il quadretto su Defoe serve a spiegare che nel football servono soltanto i gol, la qualità del gioco arriva dopo e, comunque, l’Inghilterra vista ieri rende più fiducioso il suo allenatore e gli stessi tifosi.
Fabio Capello era sotto pressione, quando l’arbitro ha fischiato la fine dell’incontro, è saltato dalla panchina, stringendo i pugni e abbracciando nervosamente Franco Tancredi. Sembrava già la conquista di un grande risultato. È stata soltanto la prima vittoria di questo mondiale che potrebbe diventare adesso davvero difficile. «Adesso la paura è passata - ha detto il tecnico friulano -, nelle prossime partite giocheremo più liberi mentalmente. Non importa quale sia l’avversario. Terry ha fatto una partita da leader e io non ho problemi con i giocatori: ci rispettiamo».
L’Inghilterra torna a credere nell’impresa, i colleghi inglesi un po’ meno, speravano di far fuori l’italiano, dovranno subirlo ancora a lungo.

Capiranno perché.

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