Il fatto che Roma non sia una città normale, è dimostrato da ciò: che lanormalità, leccezionalità, siano concetti ormai anche linguisticamente svalutati. Lo dimostra luso dellinsopportabile locuzione task force, uscita da tempo dal glossario dei trattati bellici per finire quotidianamente nelle pagine di cronaca locale. Usata da noi giornalisti (ebbene sì) ma anche dai politici. Anche da quelli antimilitaristi per collocazione politica prima ancora che per vocazione. Ebbene, quella che stiamo vivendo nella capitale è lestate delle task force. Negli ultimi giorni unità che ci si sorprende a immaginare inquadrate e fanatiche come in Full Metal Jacket, e comunque variamente attrezzate, hanno dovuto normalizzare la riconsegna dei bagagli allaeroporto, la circolazione delle auto guidate da passeggeri ubriachi oppure spericolati oppure tutte due, perfino il funzionamento delle apparentemente innocue macchinette emettitrici di biglietti (la misteriosa sigla Meb le rende appena più temibili) che hanno reso difficile la conquista di un biglietto per un banale passaggio in metropolitana. Ogni attività normale diventa una mission impossible, per ciò stesso affidata a un nucleo di pronti a tutto depositari di un quasi esoterico potere. E ora ci mancava la task force per il decoro urbano di Trastevere. Invocata dal sindaco di Roma Walter Veltroni con regolare lettera inviata al prefetto e al questore affinché «prevenga e scongiuri un ritorno al degrado preesistente, evitando ulteriori offese alla città e salvaguardando per i cittadini residenti e per i numerosissimi turisti il diritto di vivere e visitare luoghi puliti e decorosi».
A parte le questioni linguistiche, che nascondono comunque una facile ricerca di alibi. E a parte il fatto che il decoro urbano è, per lappunto, urbano. E quindi rientra a pieno titolo in quel novero di requisiti cittadini che dovrebbero essere garantiti dallamministrazione cittadina, senza farne questione di ordine pubblico. Vorremmo modestamente far notare al sindaco che non di solo Trastevere si vive. E che il decoro urbano deve essere garantito in tutta la città.
Una capitale a misura di task force
Ormai è lemergenza la vera normalità E per ogni guaio si invoca il «blitz» militaresco
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