Dalla capitale alla Riviera Maya celebrando il «Dia de los Muertos»

Dalla capitale alla Riviera Maya celebrando il «Dia de los Muertos»

Non ci sono bambini che suonano alla porta chiedendo «dolcetto o scherzetto» e neppure zucche dal riso sardonico. In Messico Halloween è il Dia de los Muertos: ovunque vengono innalzati altari ai defunti, ricordati con fotografie, cibo e oggetti che essi amavano affinché possano sentirsi ancora parte della vita domestica. I cimiteri si tramutano in luoghi festosi: colorati di giallo con ghirlande di fiori di Cempazuchitl, la sera si illuminano con centinaia di candele mentre la gente siede vicino alle tombe per dialogare con i cari estinti. Nell'aria il profumo di anice del pan de muerto e le note dei mariachis per allietare il riposo di chi se ne è andato. Ovunque è facile imbattersi nella Catrina, vera icona del Dia de los Muertos: uno scheletro agghindato con cappello ed elegante abito lungo, inventata dall'illustratore Jose Guadalupe Posada e dipinta da Diego Rivera in uno dei suoi murales. Monito a indicare che la morte, prima o poi, arriva per tutti, anche nelle case dei nobili di un tempo, le cui dame imitavano la moda europea. Se poi si ha la fortuna di trovarsi il 28 ottobre a Città del Messico, si assiste a un'altra festa, quella dedicata a San Giuda Taddeo, veneratissimo e considerato il santo delle cause impossibili, con grande dispiego di bancarelle che vendono le statue (anche a grandezza naturale) del santo, portate da adulti e bambini durante interminabili sfilate.
A fine ottobre un viaggio in Messico si tinge così di un'atmosfera unica. Partiamo dalla capitale, Città del Messico e dal Museo Nazionale di Antropologia che espone la più bella collezione del Paese dedicata alle civiltà precolombiane con chicche emozionanti come il calendario atzeco. Nel Palazzo Nazionale, affacciato sulla Piazza della Costituzione, sfila un altro tratto di storia, quello raccontato dai celebri murales di Diego Rivera. E a questo proposito è consigliabile vedere o rivedere il film dedicato alla coraggiosa pittrice Frida Kahlo diretto da Julie Taymor. Ancora tanta devozione alla Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del Messico, affacciata su una piazza dove le processioni sembrano nascere spontanee e i bambini appena battezzati sono vestiti da piccoli papi. E' sacro per altri versi Teotihuacan o «Luogo ove nascono gli Dei» in lingua azteca, la prima vera metropoli delle Americhe, con le piramidi del Sole, la terza più grande del mondo, e della Luna collegate attraverso il Viale dei Morti al Tempio delle Farfalle, a quello di Quetzalcoatl, dedicato al culto del serpente piumato, e alla Cittadella.
Un volo e si arriva a Tuxtla Gutierrez, capitale del Chiapas. Il canyon del Sumidero stupisce con i 1000 metri delle sue pareti verticali, e San Cristóbal de las Casas commuove se si ha la fortuna di osservare nella Chiesa di Santo Domingo come i messicani pregano i loro santi, con i quali intrattengono dialoghi che possono diventare lunghi racconti. Un giro al grande mercato con le sue particolari bancarelle di candele e alle vicine comunità indigene di Zinacantan e San Juan Chamula, dove nella chiesa i santi portano al collo specchi (che i conquistadores scambiavano con oro) che ne definiscono l'importanza, il pavimento è coperto da aghi di pino e sul sagrato gli sciamani visitano i loro pazienti.
A Toninà si trova una delle piramidi più alte del mondo maya dalla cui sommità si dispiega un immenso panorama verde. Il sito, che in lingua maya significa «grande casa di pietre», è lontano dalle solite rotte turistiche, mentre più affollata è Palenque che si raggiunge dopo un viaggio nel verde intenso della sierra. Luogo magico per via della foresta tropicale e della raffinatezza degli edifici, tra i più eleganti costruiti dai Maya.
Sono emozionanti Campeche, capitale coloniale dello stato omonimo, fortificata e la sera illuminata come un gioiello; Merida, capitale dello Yucatan che sfoggia ancora i segni del suo ricco passato coloniale e Izamal, chiamata la «città gialla».

Negli occhi ancora la grandezza composta delle piramidi di Uxmal e Chichen Itza prima di arrivare al mare accogliente della Riviera Maya.
Passatempo propone Minitour Classico di 9 giorni da Città del Messico alla Riviera Maya da 1.500 euro, voli intercontinentali con Iberia da 690 euro. Informazioni: tel. 035.403530, www.passatempo.it.

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