Le cappelle di famiglia nascoste dalle erbacce

«Non è vero che il cimitero di Nervi è abbandonato, qui le persone vengono, eccome». Tuona una residente di Nervi, che non digerisce affatto la fama di cui gode questo piccolo camposanto in via Somma. Ed è sufficiente farsi un giro la domenica mattina (unico giorno di apertura, dalle 7.45 - 13) per rendersi conto che è vero. Perché dalle prime ore della mattina, i parenti dei defunti fanno visita ai loro cari. «Il cimitero è piccolo, non possiamo di certo paragonare Nervi 1 a Staglieno - chiarisce Anna, anche lei residente a Nervi -. Diciamo invece come stanno le cose: qui manca soltanto la cura della struttura. Basta dare un'occhiata in giro per rendersi conto dello stato in cui versano tombe e cappelle di famiglia». E in effetti tutto è lasciato a sé. L'incuria e la trascuratezza caratterizzano questa struttura, scelta ancora come ultima dimora da molti nerviesi. Occorre entrare per capirlo. Varcato il cancello principale - che dà su via Donato Somma - l'abbandono salta subito all'occhio. Un manto di foglie secche in entrambi i lati della scalinata, dà il benvenuto ai visitatori. Ma questo forse, è il male minore. I 54 gradini che portano alla terrazza superiore, sono in gran parte rovinati.È al piano sovrastante che si comprende il degrado che regna in questo luogo sacro. Il muro di cinta crepato. Ci sono lastre di marmo rotte appoggiate a terra, così come tavole di legno. L'edera ha raggiunto livelli tali che le scritte di alcune lapidi non sono più visibili. I rami secchi giacciono a terra. L'erba incolta è ovunque. Le piante sono arrivate a nascondere alcune delle cappelle poste all'estremità del cimitero. «E pensare quanto straordinariamente bello è questo camposanto - aggiunge ancora la signora Anna -. Qui non ci sono colombari, ma tombe e cappelle costruite dalle famiglie più danarose di Genova, che non hanno di certo badato a spese. Le sculture, i marmi, gli archi sono ancora visibili e ne sono una testimonianza». Angeli, colonne, altari e obelischi sono infatti ovunque. Eppure malgrado la bellezza e la ricercata architettura di lapidi e cappelle, lo stato di manutenzione è insufficiente. Soprattutto se si parla di pulizia dell'ambiente. Ma c'è chi si è organizzato per vincere tanto decadimento. Un gruppo di persone capitanate da Adele - vispa novantaseienne di Nervi -, organizza quando può dei gruppi di lavoro per ripulire tombe e cappelle. Muniti di scope, rastrelli, forbici e guanti, i volontari tagliano erbacce, raccolgono rami e spazzano. «È l'unico modo per rendere l'ambiente più presentabile - spiega la nipote di Adele -. Un modo per ritrovarsi e per non lasciare che il degrado si impadronisca completamente del nostro camposanto. Siamo in molti a considerarlo ancora un gioiello di architettura.

E poi per favore, sfatiamo il mito che a Nervi 1 non ci sono più sepolture, l'ultima è stata fatta proprio quest'anno». In realtà in questo piccolo campo santo le procedure di inumazione e di esumazione non vengono più praticate, ma le sepolture in tombe e cappelle di famiglia, queste sì. A testimoniarlo ci sono le date.

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