Stamattina all’alba è stata rinvenuta priva di sensi, sui gradini della sua abitazione nota come altare della patria, una donna di nome Italia. Aveva trascorso per strada la notte tricolore e aveva brindato al suo compleanno fino a ubriacarsi. Quando i dipendenti della nettezza urbana l’hanno trovata, era strafatta. In serata si era lasciata andare ai ricordi e ha cominciato a piangere e a bere. Rivedendo i filmini, i cimeli e le foto del suo passato, ha pensato alle violenze che ha subito nei secoli da invasori e invasati, tiranni di fuori e vigliacchi di dentro; ha ripensato agli stupri, alle calunnie e alle ferite che le hanno inferto anche in famiglia. E ha lanciato per rabbia lo stivale. Poi ha pensato alle glorie e agli amori del passato e le è cresciuto pure il rimpianto e il rimorso. Infine ha pensato che da quando è nata le guastano puntualmente la festa di compleanno. Cent’anni fa, quando inaugurò la sua casa-altare, sparlarono di lei i socialisti che non la riconobbero come madrepatria perché i proletari non hanno patria, i cattolici che la consideravano una svergognata che civettava con atei e massoni, e i repubblicani che detestavano la sua casa reale e la sua tresca monarchica. Cinquant’anni fa, quando celebrarono il suoi cent’anni, i comunisti e le sinistre la consideravano ancora amante di nazionalisti e fascisti, mentre loro erano internazionalisti, devoti alla patria sovietica e taluni a quella cinese. Quest’anno invece è toccato ai leghisti a nord e i neoborbonici a sud rovinarle il compleanno, offendere il suo tailleur tricolore e la sua canzone preferita,l’inno di Mameli,scritta per lei da un ragazzo che l’amava da morire. Così Italia si è buttata giù e nel pieno di questa guerra italo-italiana ha cominciato a bere e a spaccarsi di droghe leggere e pesanti. A volte sogna di espatriare, ma ha il soggiorno obbligato in questa penisola.
Vorrebbe farsi il lifting, siliconarsi e rifarsi pure le tette e le chiappe, per sembrare un’altra. Poi cade in depressione e si lascia andare. Stamane sono giunti sul posto i carabinieri, l’hanno identificata e, vedendola scalza, l’hanno denunciata a piede libero.Cara Patria depressa, rialzati e non pensarci più
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