Uno spaccato dell’Italia di oggi. L’attrice e regista è Mirandolina, ossia la bella e brava "Locandiera", Elena Bucci, seduttrice sincera che si innamora ma non senza ferirsi. Al Teatro Carcano lo spettacolo di Goldoni ambientato in Toscana rimane fino al 7 marzo per poi rendere omaggio ad altri classici come Pirandello, ma da questa antica sala milanese che ha ancora l’odore del vecchio palcoscenico approdano ogni sera centinaia di ragazzi da tutte le scuole di Milano e dell’interland per rendere omaggio al genio veneziano, Goldoni, che ancora oggi non perde attualità e ironia. Con un abito bianco stretto in vita da un corpetto come si usava all’epoca la simpatica Mirandolina padrona di una locanda si da un gran da fare per fare stare bene i suoi ospiti illustri e qualche signora un po’ spudorata in cerca di marito e di pretendenti. Ammirata e amata da tutti, persino dal servo fedele che alla morte del padre mantiene il giuramento di starle accanto, innamorato anch’egli come tutti gli altri ospiti, la giovane locandiere gioca e si diverte a immaginare il suo avvenire finchè non incontra un testardo uomo galante che dice di odiare il sesso maschile al punto di avere una vera e propria allergia per le donne. Ed è qui che MIrandolina un po’ per zelo, un po’ per scommessa cerca di sedurlo pur cercando di mantenere buoni tutti gli altri pretendenti che le permettono di mandare avanti la locanda…Anche se il finale non lo sveliamo, possiamo dire che la storia è antica quanto il mondo e attuale oggi più che mai, proprio per i signori maschi offesi che la ripudiano (persino l’uomo che non poteva vedere le donne, ma che davanti a lei cede e fugge), deboli e forti mai al momento giusto al punto che a fare le spese è la bella Locandiera che forse per troppa intelligenza e accortezza rimane sola. Ma fino a che punto questo lo scopriranno gli spettatori che fino al 7 marzo andranno a vedere lo spettacolo (02/55181377). Troppa modestia per una dama che si definisce "semplice e banale", poco credibile ma che non è di certo digiuna al gioco dell’amore. Nella Compagnia delle Bandiere di Ravenna ci sono anche Marco Sgrosso (che ha curato con la Bucci il progetto), nei panni del Cavaliere Ripafratta, Daniela Alfondo (Dejanira), Maurizio Cardillo (il Conte di Albafiorita), Gaetano Colella (il Marchese di Forlipopoli), Nicoletta Fabbri (Ortensia) e Roberto Marinelli (Fabrizio). Bravi, divertenti e rapidi in tutti quei cambi di scena virtuli in quanto a fare da fondale uno schemo proiettato, computerizzato, dove vere sedei, tavoli e drammi non sono che una minima scenografia. Le Musiche di Raffaele Bassetti allietano la commedia di Carlo Goldoni, mentre i costumi di Carla Benini hanno voluto stare sul classico, fatta eccezione per la veste di Mirandolina, rivisitata un po’ più moderna, come moderno è il suo modo di recitare, tra la mimica, la danza e il teatro strehleriano. Morale: non ci devono essere matrimoni senza amore, eppure la vita è sempre crudele. Nonostante i brindisi, i vezzi, i modi apparentemente garbati dei protagonisti, esce allo scoperto un Goldoni che scrisse la commedia per mettere in cattiva luce un borghese e un Marchese e un conte arricchito.
La Bucci vincitrice del Premio Ubu, ha fondato con Marco Sgrosso in collaborazione con Andrea De Luca la Fondazione le Belle Bandiere a Russi (Ravenna), al fine di portare avanti con la Compagnia una rilettura dei classici. Questo è solo un primo tassello. In progetto un Molière, Ibsen, Shakespeare…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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