Detenuti islamici radicalizzati che esultano a ogni attentato dell'Isis compiuto in Europa. Lo scenario rivelato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando in un'intervista al Corriere della Sera indigna Roberto Maroni (nella foto). Che propone di infliggere il 41 bis, il regime di carcere duro previsto per i boss mafiosi, a chi nelle carceri italiane abbraccia l'ideologia jihadista.
«Il Corriere - scrive il governatore lombardo ed ex ministro dell'Interno sul profilo Facebook - intervista il ministro Orlando: Nelle carceri 300 islamici radicali hanno fatto festa per gli attentati. Ah, però. Propongo di applicare subito a queste bestie il carcere duro previsto per i mafiosi, il 41 bis». Il regime di 41 bis impone tra l'altro restrizioni alle visite dei parenti, limitazioni all'ora d'aria e controlli sulla corrispondenza. Lo scopo è quello di evitare che i boss possano mantenere contatti con l'organizzazione criminale. Il carcere duro si applica già ai detenuti per terrorismo internazionale, nei casi citati dal Guardasigilli però si tratta di carcerati «comuni» ma di orientamento islamico estremista.
Poi Maroni lancia un altro spunto polemico, sempre riferito alle parole di Orlando. Questa volta sul fatto che l'Isis ha messo le mani anche sul traffico di essere umani e sul flusso di immigrati verso il nostro Paese.
Una circostanza più volte sottolineata dal centrodestra ma praticamente mai ammessa dal governo. «E ancora - continua il presidente della Regione - il ministro della Giustizia: L'Isis ha un ruolo nell'invio dei migranti verso l'Italia. Ma guarda, quando lo dicevamo noi eravamo i soliti razzisti».CBas
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