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Cari arbitri, una bomboletta vi salverà

Avviso ai naviganti. La tecnologia farà il suo ingresso nel calcio grazie a una bomboletta spray, altro che fotocellule sui pali delle porte, moviola in campo, instant-replay. Solo una bomboletta, di quelle che si usano a casa o in officina nelle situazioni più disparate. Ci sarebbe da sorridere se non si trattasse di un’assoluta verità. Da qualche giorno gli arbitri argentini vanno in campo non solo con fischietto e cronometro, ma anche con una bomboletta spray che servirà loro per tracciare sul terreno l’esatta distanza della barriera in occasione dei calci piazzati. Per regolamento pari a 9,15 metri. La Federcalcio argentina ha deciso di compiere il grande passo dopo aver apprezzato la sperimentazione avvenuta per sei mesi in seconda divisione. Si era visto qualcosa di simile nel 2001 e nel 2002 in Brasile: allora però la Fifa bocciò il progetto per la scarsa qualità dello spray che non sempre faceva presa sull’erba, specie con la pioggia. La valutazione è cambiata grazie all’evoluzione del prodotto, messo a punto da un giornalista, che traccia sul terreno una linea bianca, per nulla tossica e di durata compresa fra 45 e 100 secondi. Poi scompare. Quanto dovrebbe servire agli arbitri per evitare le solite manfrine e favorire le segnature con la barriera posta alla giusta distanza. Dimenticavo. La bomboletta si porta agganciata alla cintura dei pantaloncini. Addio agli elastici.

Quando si dice la tecnologia.

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