Caro Lussana, è vero dal giorno alla sera Genova si è svegliata garantista, anzi iper garantista. Città per definizione riflessiva e quasi svogliata di fronte a tutto ciò che la circonda, una parte di lei è scesa in campo contro il sistema calcio, uomini e regole, al fine di veder riconosciuta la possibilità di disputare il campionato di serie A.
Il tifoso genoano è un personaggio che, se motivato ed opportunamente agitato, si muove in qualunque direzione lo si voglia far andare. In tutta questa vicenda ci sono state persone che a torto o a ragione hanno saputo toccare le corde giuste del nostro popolo: orgoglio di appartenenza, attaccamento alla maglia, passione e diritti inviolabili. Tutte cose che, al tifoso che per anni ha sofferto relegato ai margini del calcio che conta, hanno fatto la differenza e non sempre in positivo. Tutte cose importanti e che ancora potrebbero trovare una soddisfazione legale.
Il Genoa dellera Preziosi ha vissuto in un regime assolutamente presidenziale, politicamente parlando, dove tutto doveva, e deve, brillare agli occhi del presidente. Oggi il calcio rappresenta un incredibile mix di interessi per visibilità e promozioni delle persona che non ha quasi rivali nel mercato della comunicazione. Credo che nel calcio i presidenti capo popolo non siano la risoluzione di tutti i mali anzi è lesatto contrario. Laltra sera ho sentito parlare De Laurentis del Napoli e delle sue storie ed è meglio lasciar perdere... Lunica cosa che Noi genoani dobbiamo capire, e bene, è che comunque vada a finire lunica cosa che non deve essere concepita è la violenza. I turbamenti, le criticità e i comportamenti dimostrati «sulla strada» non ammettono giustificazioni di alcuna sorta.
È vero, lo scandaloso caso della Juventus e della legge spalmadebiti che di fatto e di diritto hanno creato pesi e misure diverse a seconda dei soggetto calcistico interessato fanno ribollire il sangue. Il calcio è un giocattolo ad uso e consumo di alcuni personaggi del Bel Paese. Bene è tutto realtà, però tutto ciò non si combatte con il caos. Si doveva e si deve intervenire nelle sedi opportune.
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