Carico e scarico, caos quotidiano

Caos a Roma per il carico e scarico merci. Diecimila operazioni ogni giorno solo per la filiera agroalimentare: frutta, verdura, latte, pane, pasta. Soprattutto il centro storico è caratterizzato da una frequenza vertiginosa di spostamenti: ben ventisettemila veicoli commerciali entrano ed escono dalla Ztl ogni giorno. Il 75 per cento di questi non utilizza mai le piazzole riservate. Naturalmente senza che i vigili facciano granché. L’indagine è di Federlazio e Camera di Commercio di Roma che ieri, presso la sede in vicolo de’ Burrò, hanno presentato il dossier M.I.Mo., Merci in Movimento, sulle criticità della distribuzione urbana delle merci nella capitale. Le imprese coinvolte nell’indagine fanno capo a due delle principali catene coomerciali: il Gruppo Romano Supermercati (Gros) e il Gruppo Pam.
Bastano pochi dati per fotografare l’inefficienza e la frammentazione del sistema. I 5906 mezzi di trasporto, che circolano nella capitale solo per la filiera alimentare, fanno capo a ben 5509 imprese. I mezzi sono caratterizzati in maniera preponderante (66%) da trasporto in conto proprio e ridotte dimensioni (meno di 3,5 tonnellate di portata). Nel centro storico entrano ed escono ogni giorno dalla Ztl 27mila furgoni, camion, api, per il 90 per cento a gasolio, il 75 per cento dei quali raramente o mai usa le piazzole riservate al carico e scarico merci. La grande distribuzione si contraddistingue per l’elevato numero di operazioni giornaliere presso i singoli punti vendita, in media 26 fra carico e scarico merci, per un totale di sei ore e una durata media delle operazioni tra i 12 e i 18 minuti.
Per mettere a punto i dati Federlazio e Camera di Commercio hanno intervistato direttamente gli operatori dei centri commerciali di Gros e Pam. «Dalle risposte emerge chiaramente - afferma il vicedirettore di Federlazio, Luciano Mocci - che il sistema ha raggiunto la soglia di guardia. Diecimila operazioni al giorno si verificano perché ogni produttore porta la merce direttamente al supermercato. Invece andrebbe tutta portata in punti di raccolta e da lì, la mattina, con mezzi a pieno carico, distribuita ai venditori». Dove localizzare gli stalli? Alcuni sarebbero già disponibili, ma sono occupati abusivamente. Uno si trova ad esempio allo Scalo San Lorenzo. Per tenerli liberi, servono regole e sanzioni, dice Mocci. Un’altra proposta riguarda i mezzi eco-compatibili, a basso inquinamento: devono pagare di meno, secondo Federlazio. «Questa proposta, - puntualizza Carla Messina della Camera di Commercio, - può essere utile non solo per le attività produttive, ma anche per la popolazione. Se si riesce a risolvere contemporaneamente il problema della congestione del traffico e quello dell’inquinamento dell’aria, è utile per tutti».
Federlazio e Camera di Commercio rilevano inoltre l’esistenza di fondi europei per 2 milioni di euro per la circolazione di mezzi eco-compatibili, che il Comune di Roma potrebbe utilizzare.

L’immagine da cancellare è quella di file di Tir inquinanti, nei pressi dei supermercati, parcheggiati fuori dalle piazzole, ai semafori, alle fermate dell’autobus, in curva, in doppia fila. Dopo anni di immobilismo, l’importante è rivedere le regole, porre fine al caos.

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